La banca d'investimento Citi scommette sulla tokenizzazione dei real-world asset (RWAs) su blockchain come prossimo "caso d'uso killer" del mercato cripto, prevedendo una capitalizzazione tra i 4.000 e i 5.000 miliardi di dollari entro il 2030.

Nel report di Marzo "Money, Tokens and Games", Citi ha spiegato che ciò rappresenterebbe un aumento di 80 volte rispetto al valore attuale dei real-world asset memorizzati nelle blockchain.

"Prevediamo da 4.000 a 5.000 miliardi di dollari di security digitali tokenizzate e 1.000 miliardi di dollari di volumi di trade finance basati sulla distributed ledger technology (DLT) entro il 2030", hanno affermato gli analisti della società.

Dei 5.000 miliardi di dollari tokenizzati, la banca stima che 1.900 miliardi di dollari arriveranno sotto forma di debito, 1.500 miliardi di dollari dal settore immobiliare, 0.700 miliardi di dollari dal private equity e venture capital e tra 0.500 e 1.000 miliardi di dollari dalle security.

Mercato totale della tokenizzazione basata su Blockchain per asset class. Fonte: Citi

La ricerca suggerisce che i fondi di private equity e venture capital diventeranno l'asset class più tokenizzata, catturando il 10% del mercato complessivo indirizzabile, con il settore immobiliare a seguire al 7,5%.

Secondo la banca, i mercati del private equity registreranno probabilmente tassi di adozione più rapidi grazie alle loro proprietà di liquidità, trasparenza e frazionamento.

KKR, Apollo e Hamilton Lane sono tre società di private equity che hanno già creato versioni tokenizzate dei loro fondi su piattaforme come Securitize, Provenance Blockchain e ADDX.

Se le stime rialziste di Citi dovessero essere raggiunte entro il 2030, gli asset tokenizzanti rappresenterebbero comunque solo una piccola parte del totale dei mercati indirizzabili. Fonte: Citi

Citi ha affermato che la tokenizzazione su blockchain sostituirà l'infrastruttura finanziaria tradizionale perché è tecnologicamente superiore e offre maggiori opportunità di investimento nei mercati privati.

"Gli asset finanziari tradizionali non sono obsoleti, ma subottimali in quanto limitati da sistemi e processi tradizionali", ha dichiarato. "Alcuni asset finanziari — come il reddito fisso, il private equity e altre alternative — sono stati relativamente limitati, mentre altri mercati — come quello delle azioni pubbliche — sono più efficienti".

Citi sostiene che la tokenizzazione su blockchain elimina la necessità di costose operazioni di riconciliazione, previene i problemi di regolamento e rende più efficienti operazioni noiose:

"Quello che DLT e tokenizzazione offrono è uno stack tecnologico completamente nuovo che permette a tutte le parti interessate di svolgere tutte le attività sulla stessa infrastruttura condivisa come un'unica fonte di dati — niente più riconciliazioni costose, errori di regolamento, attesa di documenti fax o 'originali a seguire' per posta, o scelte di investimento limitate da difficoltà operative di accesso."

Tuttavia, la banca d'investimento ha riconosciuto che al momento ci sono degli svantaggi, come la mancanza di un quadro giuridico e normativo, le sfide legate alla costruzione dell'infrastruttura e al raggiungimento di una serie di standard condivisi di interoperabilità.

Inoltre, Citi ha sottolineato che alcuni operatori del settore rimangono "scettici", in particolare alla luce del fatto che a Novembre l'Australian Securities Exchange (ASX) ha abbandonato il suo progetto DLT, costato 165 milioni di dollari.

Citi ha aggiunto che ci saranno ancora molti "problemi di crescita". Ma la banca rimane fiduciosa che l'ecosistema maturerà grazie allo sviluppo della tecnologia:

"Una volta superato questo stato intermedio, skeuomorfo, la nuova tecnologia si libera dalla vecchia e si dirige idealmente verso lo stato finale previsto".

Citi immagina questo "stato finale" come una "infrastruttura nativa digitale per gli asset finanziari, accessibile a livello globale, operativa 24x7x365 e ottimizzata con smart contract e funzionalità di automazione abilitate dal DLT, che consentono casi d'uso impraticabili con le infrastrutture tradizionali".

Traduzione a cura di Matteo Carrone