Come riportato il 17 aprile da The Korea Times, la Korean Blockchain Association (KBA) ha recentemente rivelato un framework di autoregolamentazione per gli exchange membri, che mira ad aumentare la trasparenza commerciale.

Il framework, annunciato dal dirigente della KBA Jeon Ha-jin durante una conferenza stampa presso la Korea Federation of Small and Medium Business (SME) di Seoul, comprende misure generali per proteggere i clienti ottimizzando la trasparenza delle operazioni all'interno degli exchange di criptovalute, al fine di prevenire il riciclaggio di denaro sporco, l'insider trading e altre attività illegali.

Secondo The Korea Times, il framework consiste in cinque requisiti generali, tra cui gestire i fondi dei clienti in modo separato, avere un patrimonio massimo di 2 mld di won (1,8 mln di dollari) e pubblicare regolarmente resoconti finanziari.

A partire dall'1 maggio, la KBA esaminerà i 14 exchange membri, tra i quali ricordiamo Bithumb, Upbit e OKCoin, per verificare la loro conformità a tali regole.

L'associazione aveva preso in considerazione l'idea di un framework del genere già a febbraio, per alleviare le preoccupazioni generate da quella che a dicembre è stata definita "frenesia da bitcoin".

La settimana scorsa, la Financial Services Commission (FSC) coreana ha annunciato l'ispezione di tre banche nazionali che forniscono servizi agli exchange di criptovalute, al fine di verificarne la conformità alle ultime normative anti-anonimato del paese.