Bitcoin si trova “all’inizio” di una lunga bull run, come dimostrano motivazioni sempre più chiare.

È questo il parere di Dan Held, direttore dello sviluppo aziendale presso l’exchange di criptovalute statunitense Kraken, che il 24 agosto ha elencato i dati più recenti a sostegno di una prospettiva rialzista per Bitcoin (BTC).

Diversi osservatori hanno affermato che questo è solo l’inizio degli aumenti dei prezzi di Bitcoin. Secondo Held, i fattori contribuenti sono sia specifici per Bitcoin che legati al contesto macroeconomico.

Quasi il 98% degli UTXO è in profitto

Oltre il 97% degli Unspent Transaction Output (UTXO), ovvero le parti di una transazione che riguardano monete restituite a chi la effettua, sono attualmente in profitto.

Come segnalato da Cointelegraph, questo significa che meno del 3% delle transazioni è avvenuto a un prezzo più alto rispetto al recente massimo di 12.400$. In genere, questa situazione si presenta all’inizio di periodi rialzisti.

In altre parole, quasi il 98% di tutti i BTC ora valgono più di quando sono stati ricevuti, quindi gli investitori a lungo termine sono in questo momento più ricchi rispetto a quasi qualsiasi punto nella storia di Bitcoin.

Attualmente, Bitcoin è rimasto sopra i 10.000$ per il secondo periodo più lungo nell’arco della sua esistenza, alla pari con luglio 2019.

Periodi in cui il prezzo di Bitcoin è rimasto sopra i 10.000$

Periodi in cui il prezzo di Bitcoin è rimasto sopra i 10.000$. Fonte: Twitter

L’inattività dell’offerta suggerisce HODL

Nel frattempo, come ha fatto notare Jameson Lopp, co-fondatore di CasaHODL, l’offerta attiva annuale ha raggiunto un minimo da record, equivalente a quello registrato nel 2011, durante le fasi iniziali dell’asset.

“La gente non vuole separarsi dai propri bitcoin,” ha riassunto.

Grafico della velocità di offerta attuale e della velocità di offerta attiva in Bitcoin

Grafico della velocità di offerta attuale e della velocità di offerta attiva in Bitcoin. Fonte: Coin Metrics/Twitter

Held ha citato il fatto che il 61% dell’offerta totale di BTC è rimasto fermo per più di un anno, fattore che Cointelegraph ha in precedenza identificato come un segnale rialzista. Gli investitori stanno scegliendo di conservare senza fare trading o vendere.

Anche i nuovi minimi toccati dai saldi degli exchange contribuiscono alla teoria.

Un halving puntuale

I fattori descritti sopra si sono verificati nei mesi successivi al terzo halving di Bitcoin, cosa che appoggia la tesi rialzista.

I miner si sono ripresi dalla perdita di reddito, mentre la domanda è rimasta cospicua, soprattutto quella proveniente da acquirenti aziendali e istituzionali.

Allo stesso tempo, il tasso d’inflazione di Bitcoin è crollato a causa dell’halving, rendendo gli acquisti massicci ripetuti sempre più costosi.

L’inflazione continua

Quando MicroStrategy ha scelto Bitcoin come nuova valuta di riserva della sua tesoreria, il CEO Michael Saylor ha indicato la politica monetaria come una delle principali preoccupazioni che l’hanno allontanato dalla moneta fiat.

Held ha concordato, sottolineando più volte l’imprevedibile stampa di moneta per mano delle banche centrali come un importante argomento a favore dell’adozione di Bitcoin.

Questa politica, ha aggiunto, è ora in “overdrive,” mentre la Federal Reserve si prepara ad annunciare in settimana un piano per incrementare l’inflazione.

Il debito mondiale sta diventando incontrollabile

Infine, il debito mondiale come percentuale del prodotto interno lordo è ora più alto che mai, escludendo i periodi bellici.

Questa montagna di debito quasi incontenibile, in eccesso di 255 bilioni di dollari anche prima del coronavirus, non mostra segni di rallentamento.

La pratica rievoca il classico mantra keynesiano in merito al debito e alle sue conseguenze per chi lo crea: “Nel lungo periodo, siamo tutti morti.”