Jesse Powell, cofondatore del crypto exchange Kraken, ha citato in giudizio la cooperativa di un condominio di lusso, sostenendo che i suoi membri gli abbiano impedito di acquistare una dimora a causa dei suoi legami con l'industria crypto.
Nella causa del 5 febbraio depositata presso la Corte Superiore di San Francisco, gli avvocati di Powell hanno affermato che il consiglio di amministrazione di 2500 Steiner Street ha “discriminato il signor Powell negandogli l'alloggio” impedendogli di acquistare un'unità abitativa senza fornire “una risposta diretta al suo rifiuto”.
Nella denuncia si afferma che Powell avrebbe subito discriminazioni a causa della perquisizione della sua casa da parte dell'FBI avvenuta ad inizio 2023, del suo sostegno a “cause conservatrici popolari a livello nazionale” e dei “suoi legami con le criptovalute”, settore che Powell ha affermato essere “guardato dall'alto in basso” dai membri della cooperativa.
L'azione legale si colloca in un contesto in cui molti dirigenti di criptovalute statunitensi affermano di essere stati ampiamente tagliati fuori dai servizi finanziari e bancari sotto l'amministrazione Biden. La causa fa riferimento alle cosiddette “lettere di pausa” che la Federal Deposit Insurance Corporation avrebbe inviato alle banche per le loro attività legate alle crypto.
“Francamente, sono stufo che bigotti arroganti ed elitari mi discriminino illegalmente”, dichiara oggi Powell su X.

Law, Court, Jesse Powell

Fonte: Jesse Powell

Powell sostiene nella sua causa che 2500 Steiner Street sia “ben noto negli ambienti politici come un bastione dei democratici di potere di San Francisco". Sebbene non sia iscritto ad alcun partito politico, a giugno Powell ha donato un milione di dollari per sostenere la candidatura del repubblicano Donald Trump alle presidenziali.
La sua causa prende di mira, in particolare, il socio della società di venture capital Accel Bruce Golden, che secondo Powell avrebbe “donato milioni di dollari nel corso degli anni ad organizzazioni democratiche” e “reso la sua missione personale impedire la vendita”.
La società che gestisce la cooperativa dell'edificio, Twenty-Five Hundred Steiner Street, Inc. e Bruce Golden non sono risultati reperibili per un commento.
Secondo la causa, Powell ed i venditori di un'unità dell'edificio composto da 12 appartamenti avevano concluso un accordo a settembre, soggetto all'approvazione di nove degli 11 membri della cooperativa non vendenti e del consiglio di amministrazione dell'edificio.
“In questo caso, tuttavia, il Consiglio ha lavorato instancabilmente per assicurarsi che la vendita non arrivasse mai al voto degli azionisti”, spiega Powell, aggiungendo che la vendita gli è stata poi negata.

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Un'unità di 325 m2 con 4 stanze da letto e 5 bagni, attualmente in vendita nell'edificio, è quotata poco meno di 10 milioni di dollari. Fonte: Zillow

Powell ritiene che ad ottobre il Consiglio abbia negato la sua proposta di approvazione della vendita senza motivazione. In seguito gli è stato detto che “il rifiuto dipendeva da questioni finanziarie” e che era stato respinto in quanto non aveva fornito una dichiarazione dei redditi firmata. Powell precisa che questo “non è mai stato un requisito ed il Consiglio non lo ha mai richiesto”.
Powell ha quindi invitato il tribunale ad imporre il completamento dell'accordo di acquisto dell'unità, oltre a concedergli vari danni, interessi ed agevolazioni.

Traduzione a cura di Walter Rizzo