Questo inverno, durante la fase di bottoming dei mercati, il numero di wallet che possiedono fra i 1.000 e i 10.000 Bitcoin (BTC) è aumentato esponenzialmente, indicando un notevole accumulo da parte dei trader. Lo rivela un resoconto recentemente pubblicato dalla società di analisi Diar.

Lo studio di Diar inizia comparando la distribuzione odierna di Bitcoin con i dati di agosto dello scorso anno, quando la criptovaluta oscillava attorno agli 8.000$. In particolare, l'analisi prende in esami gli indirizzi in possesso fra i 1.000 e i 10.000 Bitcoin, che attualmente rappresentano oltre il 26% dell'offerta monetaria complessiva.

Ad agosto questi wallet possedevano tuttavia meno del 20% della quantità complessiva di Bitcoin, indicando che in meno di un anno abbiamo assistito ad un accumulo di quasi il 7%. Questi movimenti sono avvenuti principalmente a dicembre 2018, quando la criptovaluta raggiunse un minimo di 3.200$.

“BTC at $8K: Number of Bitcoins Added/Lost by Band”

Movimenti di Bitcoin tra le varie fasce di wallet della rete. Fonte: Diar

Oggigiorno, il valore complessiva di questi wallet è di circa 6 miliardi di dollari superiore rispetto ad agosto dello scorso anno. Diar sottolinea inoltre che i Bitcoin contenuti all'interno di tali indirizzi non rimangono immobili, ma al contrario da tre mesi a questa parte continuano ad essere scambiati in maniera attiva.

Ad aprile, il fondo di asset digitali Adamant Capital aveva previsto la fine del mercato ribassista e l'inizio della fase di accumulo:

"Durante la fase di accumulo, il mercato si muoverà all'interno di un range. Le mani deboli, che desiderano uscire dal mercato, tenteranno di confermare i propri profitti e daranno pertanto vita a una resistenza. Le mani forti, desiderose invece di accumulare ulteriori monete, acquisteranno al bottom del range, creando un supporto."