Secondo un rapporto pubblicato dall'Access Blockchain Association of Malaysia, il dilagante furto di elettricità da parte dei miner illegali, politiche incoerenti e la mancanza di chiarezza normativa potrebbero impedire alla Malaysia di sfruttare appieno il potenziale del mining di criptovalute.
Il report prevede che il mercato del crypto-mining in Malaysia potrebbe crescere del 110,2% nel 2025 — passando da 2,44 a 5,13 miliardi di dollari — trainato dalla posizione strategica del Paese, dall'ecosistema tecnologico in crescita e dalla maggiore competenza nella finanza conforme alla Shariah.
Tuttavia, il documento suggerisce che il Paese dovrà prima risolvere diverse problematiche interne per mantenere una crescita sostenuta.
Un'economia parallela di miner illegali
Tra il 2020 e il 2024, la multinazionale malese dell'energia Tenaga Nasional Berhad (TNB) ha subito perdite per 441,6 milioni di ringgit malesi (104,2 milioni di dollari) a causa del furto di elettricità, principalmente per il mining illegale di Bitcoin (BTC). Le perdite tra il 2018 e il 2021 sono state di 2,3 miliardi di ringgit.
Il rapporto ha evidenziato la "domanda latente" della Malaysia e la necessità di un ambiente regolamentato per recuperare il capitale perso a causa del mining illegale:
"Regolarizzare questa attività trasformerebbe l'energia rubata in entrate legittime per TNB, e genererebbe reddito tassabile per il governo."
Secondo gli analisti, se la Malaysia riuscisse a portare anche solo una parte dei miner illegali in un contesto regolamentato, potrebbe generare un flusso di entrate multimilionario.
Anche i miner legali operano nell'ombra
In passato si presumeva che i miner legali di criptovalute fossero pochi, ma il rapporto ha rivelato che in Malaysia operano già diversi soggetti autorizzati, di media e larga scala. Tuttavia, questi tendono a evitare i riflettori per timore di attacchi informatici, furti fisici e improvvisi cambiamenti normativi.
Aziende come Hatten Land possiedono varie infrastrutture di mining regolamentate, e hanno stretto partnership con realtà come Hydra X e Frontier Digital Asset Management. "Alcune società, tra cui Hatten Land, hanno annunciato collaborazioni che coinvolgono migliaia di macchine", si legge nel rapporto.
Grazie all'eccellente connettività internet e all'abbondanza di energia idroelettrica, la Malaysia è in una posizione ideale per competere nel mercato del mining, oggi valutato quasi 3 miliardi di dollari. Tuttavia la Securities Commission, che attualmente regola gli exchange di criptovalute, non ha ancora introdotto un quadro normativo specifico per il settore del mining.
Secondo il rapporto la Malaysia si colloca al 7-8° posto mondiale per hashrate, contribuendo a circa il 2,5-3% dell'hashrate totale.
Tra le raccomandazioni politiche figurano: l'introduzione di una licenza ad-hoc per il mining, l'adozione di tariffe verdi, la chiusura delle scappatoie legali che consentono il furto di elettricità, nonché lo sviluppo di modelli conformi alla Shariah.