Mastercard ha ottenuto un brevetto per un sistema che consente di suddividere una blockchain in partizioni, rendendo possibile l'archiviazione su una singola rete di molteplici tipologie di transazione. I dettagli di tale brevetto sono stati pubblicati oggi dal Patent and Trademark Office degli Stati Uniti.

Il documento spiega che nella maggior parte delle blockchain odierne i registri delle transazioni "devono necessariamente possedere lo stesso formato e includere la medesima tipologia, e in alcuni casi anche grandezza, di dati".

Questo significa che se ad esempio una compagnia volesse supportare varie criptovalute o implementare diversi gradi d'autorizzazione, sarebbe costretta ad utilizzare molte blockchain contemporaneamente. Un'operazione del genere, spiega Mastercard, richiede un eccessivo consumo di risorse e potenza computazionale: è questo che ha spinto l'azienda a trovare una soluzione alternativa.

Per risolvere tale problema Mastercard propone l'utilizzo di una "blockchain suddivisa in partizioni", spiegando in maniera dettagliata il sistema di generazione dei blocchi e archiviazione dei dati. Viene inoltre coniato il termine "subnet" per tali partizioni, lasciando intendere come queste possano comunque interagire con il resto della rete.

"Una blockchain suddivisa in partizioni può includere i registri di tre subnet differenti, nei quali le transazioni associate con ogni rispettivo subnet possono essere formattate in maniera differente".

Recentemente Mastercard ha presentato numerose richieste di brevetto legate al settore blockchain. Questa estate la compagnia ha proposto un metodo per legare account su una blockchain a conti tradizionali. In primavera, un altro brevetto descriveva un sistema per velocizzare l'attivazione di nuovi nodi in una blockchain, ed un altro per contrastare il furto d'identità.