Le autorità responsabili della regolamentazione finanziaria in Messico hanno avvertito che le istituzioni finanziarie non possono gestire criptovalute, sottolineando che gli asset digitali non sono ancora considerati moneta a corso legale nel paese.

Lunedì, in una conferenza stampa, rappresentanti del ministero delle finanze del Messico, della Banca del Messico e della National Banking and Securities Commission hanno rilasciato una dichiarazione congiunta avvertendo gli investitori che gli asset virtuali comportano rischi intrinseci come mezzo di scambio e riserva di valore. Inoltre, hanno aggiunto che qualsiasi istituzione finanziaria con sede in Messico “non è autorizzata a effettuare e offrire al pubblico operazioni con asset virtuali, menzionando specificamente a Bitcoin (BTC), Ether (ETH) e XRP.

Sembra che i regolatori finanziari del paese e la banca centrale si stessero rivolgendo a Ricardo Salinas Pliego in merito al suo recente annuncio relativo a Bitcoin. Domenica, il terzo uomo più ricco del Messico ha affermato che stava esplorando la possibilità di accettare Bitcoin nella sua banca, Banco Azteca, nel tentativo di promuovere un’adozione diffusa.

Tuttavia, il ministro delle finanze Arturo Herrera ha chiarito che ai sistemi finanziari in Messico è vietato l’utilizzo di criptovalute, una politica che probabilmente non cambierà nel futuro prossimo. Le autorità hanno aggiunto che seguiranno l’evoluzione delle criptovalute e i potenziali utilizzi della tecnologia sottostante, descrivendo però gli asset digitali come volatili, speculativi e un mezzo di scambio meno efficace delle valute fiat.

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Mentre il Messico assume una forte posizione anti-crypto, i paesi vicini hanno fatto esattamente il contrario, promuovendo le crypto come una valuta valida e incoraggiando le imprese ad accettare Bitcoin. Verso l’inizio del mese, El Salvador ha approvato una legislazione che definisce Bitcoin una moneta a corso legale, mentre Carlos Rejala, membro del congresso del Paraguay, ha annunciato che il 14 luglio presenterà una simile proposta di legge al parlamento nazionale.

Anche se almeno due legislatori in Messico avevano proposto un quadro normativo per le crypto in seguito alla mossa di El Salvador, l’annuncio di lunedì da parte dei regolatori finanziari suggerisce che alcune autorità sono ancora restie all'idea. L’anno scorso, il direttore dell’unità di intelligence finanziaria del ministero delle finanze messicano ha segnalato che i cartelli stavano intensificando l’utilizzo delle crypto per riciclare denaro, aggiungendo che le forze dell’ordine del paese non avevano le risorse necessarie per affrontare il riciclaggio attraverso criptovalute.