Le autorità messicane hanno segnalato un maggiore utilizzo dei crypto asset per riciclare fondi da parte della criminalità organizzata in America Latina.

In un report pubblicato in data 8 dicembre da Reuters, il direttore dell’unità di intelligence finanziaria del ministero delle finanze messicano, Santiago Nieto, ha descritto le modalità in cui i cartelli utilizzano criptovalute per riciclare denaro ottenuto tramite attività illecite.

Nieto afferma che i cartelli sudamericani depositano tipicamente i guadagni sporchi in vari conti bancari suddivisi in somme inferiori a 7.500$, il limite che sollecita le banche a segnalare una transazione. In seguito i fondi vengono frazionati in piccole quantità di Bitcoin (BTC), che possono quindi essere trasferite senza attrito attraverso i confini nazionali.

Come imposto da una legge del 2018, le piattaforme di trading crypto registrate devono segnalare i trasferimenti superiori a 56.000 pesos messicani (circa 2.800$). Le autorità locali sperano che questo provvedimento possa assistere nella lotta all’uso di asset digitali per la criminalità organizzata.

L’arresto ad aprile 2019 del trafficante di esseri umani Ignacio Santoyo è stato attribuito a questa legge: le autorità hanno rilevato che Santoyo e sua sorella avevano acquisito oltre 22.000$ in BTC sull’exchange locale Bitso.

Hector Ortiz, il presunto leader del gruppo hacker messicano Bandidos Revolution Team, è stato arrestato in modo simile dopo che le forze dell’ordine hanno individuato spese per “decine di migliaia di dollari” in BTC. Queste informazioni hanno consentito agli investigatori di tracciare la sua posizione utilizzando il suo telefono cellulare.

Tuttavia Rolando Rosas, direttore della Cyber Investigations Unit dell’ufficio del procuratore generale messicano, ha spiegato a Reuters che le forze dell’ordine non dispongono delle risorse necessarie per far fronte al riciclaggio di denaro tramite crypto asset. L’unità possiede un personale di 120 funzionari, circa un quarto di quanto richiesto, e non riesce a stare al passo con i 1.033 avvisi relativi a transazioni di Bitcoin superiori alla soglia effettuate quest’anno dalle piattaforme di trading registrate.

Circa il 98% delle transazioni è stato segnalato da Volabit, un exchange operativo nello stato di Jalisco, sede del Jalisco New Generation Cartel. Il direttore generale di Volabit, Tomas Alvarez, ha detto a Reuters:

“È un errore supporre che, se gli avvisi vengono generati da una società di Jalisco, debbano necessariamente corrispondere a residenti di Jalisco. I nostri utenti provengono da tutto il paese. Infatti, la maggior parte delle segnalazioni non coinvolge utenti che vivono nello Stato di Jalisco.”

A gennaio, un report della Drug Enforcement Agency statunitense ha evidenziato un calo nei sequestri di denaro contante da 741 milioni di dollari nel 2011 a 234 milioni di dollari nel 2019. Questo suggerisce che le organizzazioni criminali stanno usando i crypto asset per gran parte delle loro attività di riciclaggio.