Secondo quanto riportato il 24 maggio da TokenPost, la mining pool di HDAC, una piattaforma IoT coreana basata su blockchain e emittente del token Hyundai-DAC (DAC), è stata compromessa. Ciò ha costretto la società a sospendere temporaneamente i prelievi.

Il fondatore di HDAC Chung Dae-sun è il nipote del CEO di Hyundai Group e Hyundai Motors, produttore di automobili di fama mondiale. L'ICO di HDAC è stata lanciata nel 2017 da un conglomerato che include la società di software e costruzioni di Dae-sun Hyundai BS & C e la sua divisione fintech e blockchain HyundaiPay.

Secondo TokenPost, il server della mining pool di HDAC è stato violato da alcuni hacker che hanno ottenuto l'accesso al sistema interno della pool. Successivamente all'attacco, HyundaiPay ha dichiarato:

"Il team di HyundaiPay non interviene nelle operazioni della mining pool. I server HyundaiPay e la blockchain HDAC non sono influenzati dalla violazione... non tutti i partecipanti sono stati interessati. Anche se HyundaiPay non può fornire dettagli precisi riguardo alla portata dell'hack, il team stima che sia stata affetta la stragrande maggioranza dei miner. "

Sebbene HyundaiPay affermi di non essere coinvolta nella mining pool di token DAC, secondo TokenPost la società sarebbe uno degli sviluppatori ufficiali della piattaforma HDAC, e punterebbe utilizzare la sua tecnologia IoT per migliorare la sicurezza di fabbriche e smart home.

In una recente intervista, il team di HDAC ha dichiarato che il token Hyundai-DAC "potrebbe essere utilizzato per pagare il noleggio di un auto, i pedaggi stradali, i parcheggi ed il carburante". Hanno spiegato che i "legami familiari" della piattaforma con la casa automobilistica Hyundai Motors stanno aiutando a far crescere il progetto, oltre ad influenzarlo.

A febbraio, Porsche si è imposta come "la prima" casa automobilistica a testare sistemi blockchain per i guidatori e per auto a guida autonoma. Qualche settimana fa è stata lanciata la Mobility Open Blockchain Initiative (MOBI), alla quale partecipano circa trenta aziende, tra cui BMW, GM, Ford, Renault, Hyperledger, IBM e IOTA.