A seguito della conferma del tribunale giapponese, il piano per rimborsare i creditori dell'ormai defunto exchange Mt. Gox è stato finalizzato.
Secondo un annuncio di martedì emesso da Nobuaki Kobayashi, fiduciario di Mt. Gox, il piano di risarcimento originariamente depositato presso la Corte distrettuale di Tokyo nel mese di febbraio è ora "definitivo e vincolante." Nel sistema giudiziario giapponese, quest'ordine di conferma rappresenta uno degli ultimi passi di un lungo processo iniziato con una petizione del 2018, atta a risarcire i creditori dell'exchange collassato all'inizio del 2014.
Kobayashi ha riferito che avrebbe presto divulgato "i dettagli specifici delle tempistiche, delle procedure e dell'importo" dei rimborsi ai creditori. Anche se non è chiaro se i risarcimenti saranno effettuati in Bitcoin (BTC) o fiat, l'annuncio riporta che i creditori potrebbero essere tenuti a registrare le loro coordinate bancarie sul sito web per ricevere il rimborso: in caso contrario, potrebbero "incontrare difficoltà".
L'aggiornamento di Kobayashi fa seguito ad una petizione svoltasi l'8 ottobre, che ha visto la partecipazione di migliaia di utenti di Mt. Gox le cui perdite sono stimate in miliardi di dollari. Circa il 99% dei creditori colpiti dal collasso dell'exchange giapponese ha approvato la bozza del piano di rimborso, con i richiedenti che rappresentano circa l'83% del totale.
Gli utenti che hanno presentato richieste di risarcimento potrebbero ricevere i fondi abbastanza rapidamente: ad ottobre, Kobayashi ha lasciato intendere che la sentenza "definitiva e vincolante" sia l'ultimo grande ostacolo nel processo di risarcimento. Tuttavia, alcune vittime hanno lamentato di comunicazioni poco frequenti riguardo al piano di rimborso, alimentando scetticismo sulle tempistiche.

Correlato: I creditori di Mt. Gox potrebbero non ricevere nulla se il voto di venerdì non avrà esito positivo
Lanciato per la prima volta nel 2010 dal programmatore Jed McCaleb e successivamente acquistato da Mark Karpelès, Mt. Gox è stato uno dei più grandi exchange del mondo all'alba del settore crypto. Un attacco hacker nel 2011 e il successivo fallimento dell'exchange hanno danneggiato quasi 24.000 utenti.
Tali eventi hanno portato alla perdita di 850.000 BTC, equivalenti a 460 milioni di dollari all'epoca e 51 miliardi di dollari al momento della stesura. Tuttavia, Kobayashi ha riferito di possedere circa 150.000 BTC con cui rimborsare i creditori.