Adam Cochran, l'analista secondo cui il lancio di ETH 2.0 innescherà una nuova bull run, ha oggi pubblicato 109 messaggi su Twitter nei quali svela i risultati della propria ispezione dei 10.000 wallet più ricchi di Ethereum.
L'esito della ricerca è stato anche pubblicato su Medium: a suo parere, in questo momento le cose sembrano molto positive per la seconda criptovaluta più importante del mercato.
Distribuzione comparabile a quella di Bitcoin
Cochran ha innanzitutto analizzato la distribuzione di Ether (ETH) tra i principali wallet del network.
Sebbene circa il 17% degli Ether (16,6 milioni di ETH) sia in mano a soltanto dieci indirizzi, e i primi 10.000 wallet contengano complessivamente circa il 94% dell'offerta complessiva di token, Cochran sottolinea che si tratta di una statistica distorta dal fatto che molte di queste monete sono bloccate all'interno di smart contract.
Se si ignorano gli smart contract, i primi 10.000 indirizzi di Ethereum detengono in realtà circa il 56,7% di tutti gli ETH: una percentuale comparabile a quella di Bitcoin (BTC), dove i primi 10.000 wallet possiedono il 57,44% dell'offerta complessiva.
Al contrario, soltanto 16 indirizzi detengono oltre il 50% degli XRP; 300 indirizzi possiedono metà dei Litecoin (LTC); in poco più di 1.000 indirizzi è presente il 50% dei Bitcoin Cash (BCH), dei Bitcoin SV (BSV) e dei Tron (TRX).
In merito a ciò, Cochran scrive:
"Questo significa che, dal punto di vista dell'equità della distribuzione, Ethereum e Bitcoin sono su un livello totalmente diverso. Nessuna moneta si avvicina a questo grado di distribuzione."
Inoltre, ETH viene usato 440 volte di più rispetto a BTC per le transazioni: negli ultimi 90 giorni 16,2 milioni di ETH sono passati tramite un elaboratore di pagamenti, un gateway o uno smart contract. Al contrario, negli ultimi due anni soltanto lo 0,36% è stato utilizzato per effettuare pagamenti.
Le whale hanno iniziato ad accumulare ETH
Un'altra scoperta interessante è che le whale hanno sfruttato le recenti contrazioni per acquistare ulteriori unità di criptovaluta: negli ultimi sei mesi infatti le loro posizioni sono aumentate di oltre il 4%, iniettando nel mercato ben 550 milioni di dollari.
Bitcoin ha invece registrato un afflusso di capitale pari a 600 milioni negli ultimi dodici mesi: tale cifra prende in considerazione tutti i wallet, non soltanto le whale.
Anche una porzione significativa dei miner di Ether ha iniziato ad accumulare la criptovaluta, probabilmente per essere fin da subito pronti a convertire le proprie operazioni di mining in operazioni di staking.
Inoltre i fondatori di Ethereum, i primi acquirenti della criptovaluta e persino lo stesso Vitalik Buterin possiedono ancora molti, circa il 75%, dei loro fondi iniziali.
Cochran prevede un aumento di prezzo
Cochran ha infine preso in esame lo staking: prevede una resa del 17-20% per i partecipanti alla Phase 0, una cifra che si abbasserà al 4-6% una volta che ETH 2.0 diverrà pienamente operativo.
Ottime notizie anche per gli investitori, in quanto secondo Cochran il passaggio da Proof-of-Work a Proof-of-Stake causerà un incremento del prezzo della criptovaluta.