Come ha potuto notare chiunque segua il settore crypto, Bitcoin (BTC) ha recentemente superato il suo precedente massimo storico di circa 20.000$. Molti analisti prevedono quindi che nei prossimi anni la criptovaluta arriverà a 35.000$ o anche più.

Attualmente BTC oscilla attorno ai 23.800$, sebbene abbia testato la soglia dei 24.000$ già in diverse occasioni. Tuttavia, nonostante i numerosi sviluppi positivi, molti esponenti di spicco del mondo finanziario tradizionale continuano a parlare negativamente delle criptovalute, riprendendo alcuni vecchi cliché come "vengono utilizzate dai criminali" e "sono soltanto hype e zero sostanza".

Per esempio, il rinomato economista ed esperto di strategie finanziarie David Rosenberg ha recentemente definito Bitcoin una "bolla enorme", sostenendo che la curva di offerta di BTC sia in realtà sconosciuta. Anche Mark Cuban, generalmente di mentalità piuttosto aperta nei confronti delle nuove tecnologie, ha criticato Bitcoin sostenendo che si tratta "più di una religione che di una soluzione". Tuttavia ha ammesso che, nonostante le sue carenze, potrebbe essere utile come riserva di valore. 

Sebbene la tecnologia dietro le crypto sia tutt'altro che perfetta — ci vorranno ancora molti anni per sostituire gli strumenti finanziari tradizionali, come il denaro fiat — qualcuno ritiene tali opinioni soltanto farneticazioni di tradizionalisti infastiditi, che non riescono a vedere l'immenso potenziale delle criptovalute. 

La bull run del 2020 è diversa da quella del 2017 

Non appena Bitcoin ha superato la soglia dei 20.000$, era inevitabile che gli analisti di tutto il mondo cercassero di usare l'argomentazione "succederà la stessa cosa del 2017" per minare l'entusiasmo verso l'industria nel suo complesso. 

A questo proposito "CryptoYoda", un analista crypto indipendente, ha detto a Cointelegraph che il punto di vista del mainstream finanziario deriva da una mancanza di comprensione della tecnologia. In quanto tale, egli ritiene che ciò che sta accadendo in questo momento sia un passaggio da una valuta fiat basata sul debito a sistemi finanziari trustless:

"Che cosa è cambiato? Tutto. Mentre la bull run del 2017 è stata guidata in gran parte dagli early adopter e dagli investitori retail, questa è dovuta all’ingresso sul mercato dei player istituzionali. [...] Attualmente, le istituzioni acquistano più BTC di quelli che vengono estratti ogni giorno. Quando un'istituzione accumula un enorme quantitativo di BTC, significa che quella somma non è più disponibile per gli altri partecipanti al mercato."

Anche Jason Lau, Chief Operating Officer di OKCoin, ha espresso a Cointelegraph un punto di vista simile: a suo parere si può affermare con certezza che il tanto atteso arrivo degli attori mainstream nel mondo crypto si è finalmente concretizzato. A suo avviso, questa serie di rialzi è stata guidata dalle istituzioni finanziarie, che stanno acquistando i dip dei prezzi Bitcoin come prodotto di investimento e di tesoreria:

"Hanno una strategia a lungo termine per questi asset. Quindi, con l'aumento della domanda, l'HODLing e i minori block reward a causa del recente halving, il prezzo potrebbe non avere limiti.” 

Inoltre, un'altra importante differenza tra la bull run attuale e quella precedente è che nel 2017 il settore crypto si trovava nel bel mezzo del boom delle ICO: la bolla sarebbe poi scoppiata nel giro di pochi mesi, con il risultato che l'intero settore ebbe un crollo verticale quasi da un giorno all'altro. 

Secondo Adam O'Neill, chief marketing officer di Bitrue, piattaforma di gestione di asset digitali, oggigiorno le persone che investono in crypto sono molto più pragmatiche:

"Grandi società quotate come MicroStrategy e PayPal sono entrate in gioco, e la crescita del mercato CME Bitcoin Futures indica un aumento della domanda di esposizione regolamentata".  

Le crypto non sono paragonabili agli strumenti finanziari tradizionali 

Non è un segreto che, nonostante le sue prospettive rialziste, esiste ancora un certo grado di incertezza sul valore di BTC: ciò è emerso chiaramente a novembre, quando il prezzo della criptovaluta dominante è sceso di 3.000$ nell'arco di sole 24 ore. Detto questo, è ingiusto paragonare BTC, che ha poco più di un decennio, a sistemi che esistono da oltre cento anni

Vale quindi la pena di esplorare il vero significato del termine "bene rifugio", soprattutto in questo momento, in cui tutto il mondo sta lottando contro le devastanti conseguenze finanziarie del COVID-19. CryptoYoda ritiene che, se i metalli preziosi come l'oro e l'argento sono certamente delle riserve di valore, non sono molto pratici da utilizzare: sono difficili da immagazzinare, da trasportare e da mettere in sicurezza.

Ha poi aggiunto: 

"Rimarrò sempre un sostenitore dei metalli preziosi, perché sono le migliori riserve di valore e sono stati una forma di denaro accettata per centinaia, migliaia di anni. L’oro, però, è di difficile conservazione, per non dire del fatto che questi beni devono essere protetti e non possono essere spostati facilmente."

O'Neill ritiene che, sebbene non sia coretto paragonare Bitcoin alle riserve di valore, negli ultimi tempi la principale crypto al mondo sembra svolgere bene questo ruolo. A suo parere, la narrazione di BTC come ”oro digitale” è incredibilmente forte all'interno della community, con molte persone che credono veramente nella tecnologia e lavorano attivamente per migliorare Bitcoin: eseguono dei nodi, svolgono attività di mining, scrivono e rivedono il codice, oppure semplicemente fanno HODLing. 

Inoltre, è anche importante riconoscere i progressi di Bitcoin in relazione a vari sistemi finanziari legacy, con un numero crescente di investitori mainstream che ora cercano di entrare nel settore crypto. Yoni Assia, fondatore e CEO di eToro, società di social trading e di brokeraggio multiasset, ha detto a Cointelegraph che le criptovalute non sono più appannaggio solo dei programmatori di computer e dei sostenitori del FinTech:

"Ci aspettiamo che questo trend continui fino al 2021, specialmente perché cresce a livello globale la paura dell’inflazione." 

Le crypto non sono perfette, e va bene così 

Sebbene le crypto siano nate per ridefinire completamente il modo in cui funziona l'ecosistema finanziario globale, rimangono ancora molte problematiche da risolvere. Ad esempio, secondo la società di analisi forense on-chain CipherTrace, solo nei primi 10 mesi del 2020 le perdite derivanti da furti, hack e frodi sono state pari a 1,8 miliardi di dollari. La società ha persino suggerito che il 2020 sarebbe probabilmente diventato il secondo anno peggiore della storia da questo punto di vista, con perdite stimate per oltre 4,5 miliardi di dollari.

Inoltre, a causa dell'incertezza normativa, le crypto continuano ad essere utilizzate da alcune fasce della popolazione come strumento di evasione fiscale. Ad esempio, il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha recentemente formulato dei capi d’accusa contro John McAfee, noto creatore del software antivirus e sostenitore delle crypto, che avrebbe frodato il fisco per milioni di dollari, legati ai suoi proventi crypto tra il 2014 e il 2018. Anche CryptoYoda ritiene che allo stato attuale il settore sia tutt'altro che perfetto:

"La scalabilità è un problema importante. Allo stesso modo, gli attacchi degli Stati rappresentano un altro grande rischio, e tali problemi molto probabilmente aumenteranno man mano che l'industria crescerà. Mentre la tecnologia in sé è studiata per resistere a tali attacchi, gli individui non lo sono. Il rischio maggiore che vedo in questo mercato è l'imposizione di normative KYC (Know Your Customer, identificazione di tutti i clienti) in capo ad ogni exchange e ogni singolo individuo, il che minerebbe uno degli aspetti fondamentali delle criptovalute."

Ciò premesso, anche le monete fiat sono utilizzate dai criminali; tuttavia, nessuno dice che "le fiat sono per criminali”. Ad esempio, secondo un recente rapporto della BBC, la banca HSBC avrebbe permesso ad alcuni truffatori di trasferire milioni di dollari in tutto il mondo anche dopo aver appreso il loro piano. 

I documenti affermano che, tra il 2013 ed il 2014, HSBC abbia trasferito circa 80 milioni di dollari attraverso le sue sedi negli Stati Uniti verso i suoi conti ad Hong Kong. Ciò che è ancora più sorprendente è che questo stratagemma è stato messo in atto subito dopo che l'istituto bancario è stato multato per 1,9 miliardi di dollari negli Stati Uniti a fronte di accuse di riciclaggio di denaro. Altri report hanno suggerito come anche banche del calibro di JPMorgan Chase e Standard Chartered siano state coinvolte in attività simili: in particolare, nello spostamento di circa 2.000 miliardi di dollari di "denaro sporco" tra il 1999 e il 2017. 

A fronte di tutto ciò, sembra che sia il mondo finanziario tradizionale che quello crypto riescano a vedere solo la pagliuzza negli occhi degli altri, ma non la trave nel proprio. Inoltre, dato che ci sono meno sostenitori delle crypto rispetto alla finanza tradizionale, non c'è da stupirsi che il giovane settore blockchain sia in difficoltà nel difendersi dagli attacchi mediatici. Di conseguenza, molti luoghi comuni sbagliati continuano ad essere diffusi nella coscienza di massa, danneggiando la percezione e ritardando l'adozione delle nuove tecnologie.