Regno Unito, Stati Uniti, Hong Kong e Singapore possiedono il maggior numero di exchange di criptovalute registrati: lo rivela uno studio condotto da Crystal, piattaforma d'analisi di Bitfury.

Crystal ha reso pubblici i risultati della propria ricerca all'interno di un resoconto dal titolo "Report on International Bitcoin Flows 2013–2019", fornendo una panoramica sul mondo delle criptovalute dal 2013 ad oggi.

Regno Unito e Stati Uniti in cima alla classifica

Al contrario, paesi come Argentina, India, Messico, Russia e Indonesia possiedono il minor numero di exchange registrati. Circa il 10% delle piattaforme di scambio prese in esame dal sondaggio non è invece registrato in alcun paese.

Per quanto riguarda le transazioni in Bitcoin, nel 2013 il 96% delle criptovalute trasferite fra gli exchange proveniva da piattaforme appartenenti al gruppo "G20 & Other", i cui membri vengono elencati nell'immagine qui in basso. Nel corso degli anni questa cifra si è notevolmente ridotta, raggiungendo nel 2018 un valore pari al 70%.

Al tal proposito, i ricercatori affermano:

"Nel 2018, il volume complessivo di Bitcoin trasferiti in maniera diretta fra exchange ha raggiunto un valore di quasi 92,6 miliardi di dollari. Un totale di 65,1 miliardi di dollari è stato trasferito da exchange con sede nei paesi del G20, a Hong Kong o Singapore."

Registered exchanges in “G20 & Other” group

Exchange registrati nel gruppo “G20 & Other”. Fonte: Crystal

Opinione del G20 sulle criptovalute

A luglio di quest'anno, i leader del G20 hanno riaffermato la loro precedente posizione nei confronti delle criptovalute. A loro parere le valute virtuali non costituiscono una minaccia per la stabilità monetaria, e l'innovazione tecnologica potrebbe apportare benefici significativi all'economia.