Le autorità cinesi hanno chiuso l'exchange di criptovalute BISS e arrestato 10 persone sospettate di essere coinvolte nelle sue attività.
Il media locale Sohu ha segnalato le azioni intraprese dalla polizia cinese il 22 novembre. Tuttavia, la data in cui si è svolto l'evento non è chiara.
Nello stesso giorno, Dovey Wan, founding partner della società di investimento basata su blockchain Primitive Ventures, ha dichiarato su Twitter che la comunità crypto locale era a conoscenza della vicenda già da due settimane. Tuttavia, la notizia è stata pubblicata molto più tardi. Ha anche affermato che l'exchange in questione è abbastanza conosciuto:
"È un exchange relativamente conosciuto e in crescita."
In un post pubblicato il 18 novembre, l'exchange ha trattato l'argomento prelievi. La società ha inoltre confermato che le autorità cinesi hanno sospeso le sue attività:
"Secondo alcune fonti di mercato, è emerso che le attività di BISS sono state interrotte a seguito di un'inchiesta da parte delle autorità di regolamentazione cinesi in merito ai servizi offerti agli utenti, che potrebbero non essere in linea con le normative sui controlli di capitale in Cina."
Nell'annuncio, la società ha affermato che le attività sono state sospese durante le indagini delle autorità, in modo da salvaguardare gli interessi degli utenti. Infine, l'exchange ha anche osservato che intende cooperare pienamente con le forze dell'ordine.
Il giro di vite del governo cinese sugli exchange locali
Come segnalato da Cointelegraph la scorsa settimana, le autorità di Shenzhen hanno identificato un totale di 39 exchange che operano in violazione al divieto di trading in vigore in Cina.
Inoltre, la città di Shenzhen, considerata la capitale tecnologica del Paese, ha emesso un avviso contro le attività illecite relative alle criptovalute, exchange inclusi.