PayPal cita in giudizio il Consumer Financial Protection Bureau (CFPB) degli Stati Uniti per aver richiesto alla società di divulgare informazioni "fuorvianti e ambigue" riguardo alle commissioni applicate.
L’11 dicembre il gigante dei pagamenti online ha avviato un’azione legale ai danni della CFPB, asserendo che quest’ultima avrebbe ignorato alcune differenze fondamentali tra wallet digitali e prodotti come carte di debito prepagate.
La CFPB richiede a PayPal di pubblicare informazioni su commissioni che non applica
Stando all’atto introduttivo del giudizio, depositato in data 11 dicembre da PayPal, la CFPB sostiene che i wallet digitali e le carte prepagate dovrebbero essere regolamentati allo stesso modo, il che si tradurrebbe in un regime di regolamentazione “che mal si adatta” ai portafogli digitali di PayPal.
In particolare, l’atto fa riferimento a un nuovo regolamento della CFPB noto come “Prepaid Accounts Under the Electronic Fund Transfer Act (Regulation E) and the Truth in Lending Act (Regulation Z) Rule”. Il regolamento, adottato nell’aprile del 2019, richiederebbe a PayPal di fornire informazioni riguardanti commissioni che di fatto la società nemmeno applica, nonché di travisare il costo effettivo delle tariffe che invece vengono effettivamente pagate dalla maggior parte dei clienti.
Una struttura semplificata impone che PayPal includa solo la commissione più alta possibile
In sostanza il regolamento della CFPB richiede a PayPal di semplificare le proprie indicazioni relative alle commissioni, in questo modo "pregiudicando le indicazioni già estremamente chiare di PayPal" e impedendo alla società di fornire "informazioni che permetterebbero agli utenti di prendere una decisione informata."
Da regolamento PayPal dovrebbe anche rendere nota soltanto la commissione più alta possibile per ogni categoria, "anche nel caso in cui sia molto raro incorrere in tali tariffe". PayPal scrive infatti nell'atto:
"Il Regolamento stabilisce che i clienti debbano conoscere ed effettivamente visionare le commissioni in 'forma abbreviata'. I requisiti relativi alla pubblicazione in forma abbreviata sono estremamente rigidi e severi.
Alcune categorie di commissione devono essere collocate in posizioni specifiche e pubblicate con caratteri di dimensioni ben precise [...]. Al tempo stesso, il Regolamento proibisce a PayPal di includere frasi esplicative all’interno dello spazio preposto al fine di descrivere la natura di queste categorie."
Oltre ad adire il tribunale affinché accerti l’incostituzionalità del regolamento della CFPB, PayPal chiede anche il risarcimento delle spese processuali e legali.
I legislatori non comprendono le nuove tecnologie
In un’intervista rilasciata a Cointelegraph, Andrew Rossow, avvocato specializzato in nuove tecnologie, ha dichiarato che l’azione legale intentata da PayPal è un esempio lampante del fatto che enti regolatori come la CFPB non comprendono le nuove tecnologie, fra le quali anche blockchain, criptovalute e intelligenza artificiale:
"Ritengo che la recente modifica operata dalla CFPB alla Regulation E (Prepaid Accounts Under the Electronic Fund Transfer Act) e alla Regulation Z (Truth in Lending Act) sia stata prematura perché l’agenzia non comprende ancora, a mio avviso, in che modo operino questi wallet digitali (che includono anche wallet di criptovalute, sia hot sia cold) e quali parti siano realmente coinvolte nelle più 'semplici' transazioni di valute digitali"
Rossow ha aggiunto che una sentenza a favore di PayPal sarebbe rivoluzionaria anche per il settore crypto, in quanto "PayPal sta alzando la testa e difendendo le operazioni di business sia proprie che dei suoi competitor. In questo modo mira a proteggersi dal continuo flusso di accuse immotivate."
La notizia dell’azione legale è stata resa nota dopo la rilevazione da parte di PayPal di profitti trimestrali migliori del previsto: infatti, la piattaforma di pagamenti ha registrato un aumento a livello sia di utenti che transazioni.
Sebbene l’attività di PayPal sembri andare a gonfie vele, recentemente l'azienda ha troncato alcune importanti partnership, lasciando un vuoto nel mercato che potrebbe essere riempito dalle criptovalute. Ad esempio, a novembre PayPal ha improvvisamente deciso di interrompere il proprio supporto per il popolare sito d'intrattenimento per adulti PornHub: a causa di ciò, oltre 100.000 modelli e modelle sulla piattaforma non possono più ricevere un reddito.
La notizia ha fatto impennare il valore di Verge (XVG), criptovaluta utilizzabile per effettuare acquisti su PornHub.