Joseph O’Connor, conosciuto da alcuni su internet come PlugWalkJoe, è stato incriminato con una serie di accuse legate a un hack di maggio 2019 ai danni di un exchange di criptovalute. Durante l’attacco, avrebbe sottratto asset digitali valutati a circa 784.000$.

Stando alle autorità, O’Connor avrebbe utilizzato attacchi SIM swap (una frode in cui chiamate e messaggi 2FA vengono reindirizzate a un dispositivo controllato dal truffatore) contro tre diversi dirigenti di una compagnia crypto non specificata per assumere il controllo dei sistemi di quest’ultima. O’Connor potrebbe aver sottratto 7 BTC, 407 ETH, 6363 LTC e 770 BCH da wallet gestiti dalla società per conto degli utenti, spostando i fondi su wallet sotto il suo controllo.

L’accusa è stata presentata dall’ufficio del procuratore federale nel Distretto Meridionale di New York, ben noto per le sue azioni penali legate a crimini finanziari di alto profilo. Il caso è assegnato al giudice Richard Berman ed è stato investigato dall’FBI. O’Connor è accusato nello specifico di cospirazione a commettere hackeraggio, cospirazione a commettere frode informatica, cospirazione a commettere riciclaggio di denaro e furto d’identità aggravato. L’accusa di furto d’identità comporta una condanna obbligatoria minima di due anni in prigione da scontare in aggiunta a qualsiasi altra sentenza imposta.

Attualmente, O’Connor sta lottando contro l’estradizione negli Stati Uniti dalla Spagna, dove è stato arrestato a luglio per le accuse presentate nel distretto nord della California legate all’hack del 2020 ai danni di Twitter in cui avrebbe ottenuto il controllo di 130 grandi account, inclusi quelli di Barack Obama, Elon Musk, Apple e Kanye West. I responsabili hanno sfruttato gli account per promuovere una truffa crypto, sottraendo circa 110.000$.