La Polonia pianifica di introdurre una nuova normativa per chiarire le politiche fiscali del paese riguardanti il settore delle criptovalute. Il documento è stato pubblicato sul portale in rete del governo in data 24 agosto, e commentato il giorno successivo dal sito d'informazione Kryptowaluty.

Tale proposta di legge verrà esaminata dal Consiglio dei Ministri durante il terzo trimestre di quest'anno. La normativa si baserà sulle politiche fiscali già in vigore, fermamente contrastate dalla comunità delle criptovalute, apportando tuttavia delle leggere modifiche. Lo scopo della nuova legge, afferma il governo, sarà quello di semplificare il sistema di tassazione per le transazioni con monete digitali.

In particolare, la direttiva farà distinzione tra individui e aziende. Non verrà implementata alcuna imposta per le transazioni crypto-to-crypto, sia effettuate in privato che su apposite piattaforme di scambio. Saranno tuttavia presenti delle tasse per la vendita di servizi, proprietà e beni con valute digitali.

Nel documento vengono anche citati i miner di criptovalute: gli utenti che operano in proprio non verranno tassati, mentre le compagnie operanti in questa industria saranno obbligate a pagare delle imposte.

Quest'anno la Polonia ha dato il via ad una campagna su larga scala per contrastare la diffusione delle criptovalute: a febbraio, la Banca Centrale ha ammesso di aver segretamente finanziato contenuti su YouTube e altre piattaforme di divulgazione per screditare questo settore. A maggio una simile iniziativa è stata organizzata anche dall'Autorità di Supervisione Finanziaria (KNF) del paese, che ha investito ben 173.000$ per diffondere sui social media notizie sui rischi associati a schemi piramidali e trading di Forex.

Come se non bastasse, a giugno i proprietari di criptovalute residenti in Polonia hanno incolpato le banche di aver deliberatamente negato i propri servizi alle aziende operanti nel settore blockchain, nonché di aver improvvisamente bloccato alcuni conti.