Nonostante un anno fa abbia imposto un importante divieto sulle criptovalute, il Governo cinese continua a proteggere gli investitori locali di cripto, in quanto queste ultime sono riconosciute come proprietà virtuali protette dalla legge.

Uno dei Paesi più ostili al mondo nei confronti del Bitcoin (BTC), la Cina, non ha ancora vietato il possesso di criptovalute, secondo David Lesperance, fondatore dello studio legale Lesperance & Associates.

I crypto holder in Cina sono protetti dalla legge in caso di furto, appropriazione indebita o violazione di un contratto di prestito, ha dichiarato Lesperance a Cointelegraph, sottolineando che i cripto exchange sono ancora vietati in Cina.

L'avvocato ha fatto riferimento a un recente caso giudiziario cinese che riguardava la violazione di un prestito fatto con Litecoin (LTC). L'imputato Ding Hao non ha restituito tutti i 50.000 LTC presi in prestito da Zhai Wenjie nel 2015, diventando un importante precedente giudiziario relativo alle criptovalute in Cina.

Dal 2015, il prezzo del Litecoin è balzato di circa il 1.800%, toccando i 56.49$ nel momento in cui scriviamo, mentre sette anni fa la criptovaluta era scambiata a circa 3$, secondo i dati di CoinGecko.

Il 31 agosto, il Tribunale Intermedio No. 1 di Pechino ha stabilito che l'imputato deve a Zhai l'importo rimanente di Litecoin, respingendo l'argomentazione di Ding secondo cui la People's Bank of China (PBoC) ha ufficialmente vietato le transazioni di criptovalute lo scorso anno.

"Il tribunale ha confermato che le criptovalute come il Litecoin sono 'proprietà', anche se sono create nel regno virtuale", ha detto Lesperance. Inoltre, ha sottolineato che la cripto-community "non dovrebbe trarre particolari conclusioni positive" dal caso, in quanto si trattava di una controversia commerciale di prestito "molto ordinaria" che è stata risolta secondo le normali regole del diritto di proprietà, affermando:

"Ad oggi, il possesso di criptovalute in Cina non è stato vietato. [...] Ciò però non rende legale il trading commerciale di questo tipo di proprietà, in quanto il Governo ha vietato in modo specifico i cripto exchange in Cina".

Mentre Lesperance sostiene che i cripto exchange sono vietati in Cina, alcuni cripto-appassionati locali sono sicuri che la PBoC non ha mai vietato esplicitamente agli individui di fare trading sulle criptovalute.

"È vero che la Cina non vuole che gli individui facciano trading di criptovalute. Ma questo non è mai stato scritto in nessun documento formale", ha detto a Cointelegraph una persona legata all'industria delle criptovalute in Cina.

Secondo la fonte, molti utenti residenti nel Paese si vedono congelare le loro carte di credito se le utilizzano per le transazioni cripto over-the-counter (OTC). Tuttavia, i canali OTC di fiducia consentono ancora di effettuare questo tipo di scambi in Cina.

"Quindi, anche se il cripto trading non è illegale, non vogliamo perdere tempo a discutere con le banche perché ovviamente pensano che tutto ciò che riguarda le cripto sia illegale", ha detto la fonte.

L'ultima notizia fornisce un'altra prova del fatto che le crypto non sono state totalmente vietate in Cina, da quando il governo ha annunciato una repressione coordinata verso questo settore nel settembre 2021. Come riportato in precedenza, la Cina è tornata ad essere il secondo fornitore di hash rate di Bitcoin a partire da gennaio 2022.