Brave, rivale orientato alla privacy di browser molto popolari come Google Chrome e Mozilla Firefox, ha implementato una nuova funzione che invita gli utenti a visualizzare le versioni archiviate delle pagine web, nel caso in cui queste siano state rimosse.

Il servizio Wayback Machine è stato integrato sulla versione desktop del browser Brave, permettendo in questo modo di accedere ai contenuti di una determinata pagina anche se non più disponibile.

Per implementare questa funziona, Brave ha stretto una collaborazione con The Internet Archive, un'organizzazione senza fini di lucro con sede a San Francisco. 

Visitare le pagine rimosse dal web

Fondata nel 1996 allo scopo di offrire accesso permanente ai dati digitali, ad oggi Internet Archive ha archiviato oltre 900 miliardi di URL e 400 miliardi di pagine web, e ogni giorno vengono aggiunti centinaia di milioni di nuovi contenuti.

Grazie all'integrazione di Wayback Machine con il browser Brave, gli errori HTTP 404 verranno accompagnati da un invito a visitare la versione archiviata della pagina. In particolare, Brave mostra la seguente notifica:

"Siamo spiacenti, ma la pagina non è stata trovata. Vuoi controllare se su Wayback Machine è presente una versione salvata?"

Brave sostiene di essere il primo browser a supportare nativamente Wayback Machine. Altri browser molto popolari, come Chrome, Firefox e Safari, offrono una funzione simile soltanto utilizzando apposite estensioni.

Brave supporta nativamente Wayback Machine

Brave supporta nativamente Wayback Machine

Brave e Internet Archive avevano collaborato anche nel 2017

Brave e Internet Archive avevano già collaborato in passato. Nel 2017 infatti Internet Archive aveva implementato la possibilità di ricevere micropagamenti tramite Brave. Nell'aprile del 2019, la società ha svelato di aver ottenuto donazioni in Basic Attention Token (BAT), il token nativo di Brave, per un valore complessivo di circa 2.500$.

In seguito all'annuncio della propria partnership con Brave, il team di Internet Archive si è espresso in favore della privacy online:

"Siamo lieti del loro impegno nei confronti della privacy degli utenti, nonché nel loro tentativo di trovare alternative all'attuale Web supportato sulle pubblicità e di migliorare l'esperienza complessiva di navigazione.

Lodiamo la leadership di Brave per star portando avanti questa campagna, e siamo emozionati di lavorare con loro per rendere il Web più utile e affidabile."

Questa settimana Douglas Leith, professore di sistemi informatici presso il Trinity College Dublin, ha pubblicato uno studio che mette a confronto il livello di privacy di tutti i browser più popolari: Brave è di gran lunga il più privato, seguito da Chrome, Firefox e Safari. Edge e Yandex si sono invece aggiudicati le ultime posizioni.

Le qualità di Brave non sono passate inosservate agli occhi degli utenti, e la sua popolarità continua ad aumentare. Tra il 2018 e il 2019 il numero di utilizzatori è raddoppiato, mentre i creatori di contenuti che ricevono regolarmente BAT sono aumentati di ben dodici volte.