Secondo una recente ricerca della Banca centrale europea (BCE), è possibile sviluppare un sistema di pagamento basato su una central bank digital currency (CBDC) in grado di protegge la privacy degli utenti.

Secondo il report intitolato “Exploring anonymity in central bank digital currencies”, il Sistema europeo delle banche centrali (SEBC) ha istituito una proof of concept (PoC) per l'anonimato nelle CBDC. La PoC è stata sviluppata in collaborazione con le aziende R3 e Accenture.

PoC basta su Corda

Il SEBC ha utilizzato la piattaforma blockchain open source Corda di R3 per sviluppare una PoC con quattro partecipanti: due intermediari, una banca centrale e un'autorità antiriciclaggio (AML). Ciascuna parte era rappresentata nella rete da un nodo che gestiva una CorDapp, che consente il trasferimento di asset tra le entità.

All'interno della PoC, la banca ha creato una soluzione per le misure AML/CFT in grado di mantenere anonime sia le identità degli utenti che la loro cronologia delle transazioni: né la banca centrale né gli intermediari esterni a quelli scelti dall'utente potevano quindi visualizzare i dati.

"Per proteggere la privacy degli utenti, il notaio non ha accesso a dati come valori della transazione, indirizzi degli utenti o cronologia degli stati", recita il rapporto:

"La proof of concept mostra che è possibile, utilizzando la piattaforma Corda, creare un sistema di pagamento CBDC semplificato che salvaguardi la privacy degli utenti nelle transazioni di valore inferiore, garantendo comunque che le transazioni di valore più elevato siano soggette ai controlli AML/CFT obbligatori."

Punti da migliorare

Tuttavia, la banca ha rilevato una serie di problemi che dovranno essere migliorati, tra cui la riduzione della quantità di informazioni visibili alle parti che non sono coinvolte nelle transazioni e la capacità degli utenti di accedere al loro saldo CBDC e spenderlo quando l'intermediario non è disponibile.

La BCE ha dichiarato che la privacy potrebbe essere ulteriormente migliorata applicando meccanismi quali la rotazione delle chiavi pubbliche, prove a conoscenza zero e l'enclave computing.

La banca ha inoltre osservato che la PoC non prevedeva il test dei problemi relativi alla scalabilità, e che sarà necessario effettuare delle ricerche sull'interoperabilità della soluzione con un sistema di regolamento lordo in tempo reale.

CBDC e le preoccupazioni dei regolatori

La ricerca della BCE sembra affrontare le preoccupazioni precedentemente espresse dai regolatori di tutto il mondo in merito alle valute digitali. Qualche settimana fa, le autorità dell'Unione Europea hanno delineato molteplici rischi e problemi associati all'adozione delle stablecoin, sostenendo che, se adottate su scala globale, potrebbero rappresentare una minaccia per la sovranità monetaria, la privacy e la sicurezza informatica.

Recentemente, la presidente della BCE, Christine Lagarde, affermato che l'istituzione finanziaria dovrebbe cercare di essere un passo avanti agli altri sulla questione stablecoin. Alla fine di agosto, la BCE ha pubblicato un documento in cui viene affermato che le stablecoin dotate di un chiaro framework di governance potrebbero essere ostacolate dall'incertezza normativa.