I progressi nel campo del calcolo quantistico potrebbero rafforzare la rete Bitcoin (BTC) nei prossimi decenni, nonostante le diffuse preoccupazioni che tale tecnologia possa compromettere la crittografia alla base della blockchain.

Molti esperti temono che il calcolo quantistico possa in futuro essere in grado di violare gli algoritmi crittografici, grazie alla sua capacità di eseguire processi computazionali a velocità prima inimmaginabili.

D'altra parte Adam Back, co-fondatore e CEO di Blockstream, ritiene che il calcolo quantistico potrebbe portare a una rete Bitcoin ancora più forte.

Mancano "almeno diversi decenni" all'era post-quantum (PQ), ha affermato Back in un recente post su X. Ecco perché lo schema PQ hash-based non verrà mai utilizzato:

"La ricerca sulle firme PQ riuscirà un giorno a produrre firme conservative, ben revisionate e più compatte. Bitcoin potrà aggiungere questi schemi come ulteriore opzione."

Fonte: Adam Back

Nella blockchain Bitcoin, le firme impediscono che le transazioni di BTC possano essere modificate da terzi: si tratta di un elemento essenziale del meccanismo di sicurezza della rete. Quando si verifica una transazione, le chiavi private vengono utilizzate per firmare il trasferimento: si tratta della prova matematica che i BTC appartengono effettivamente al titolare dell'indirizzo.

Il nuovo computer quantistico di Google è una minaccia per la crittografia?

I timori sul potenziale del calcolo quantistico di compromettere la crittografia alla base delle criptovalute si sono riaccesi dopo l'annuncio del nuovo computer quantistico di Google. Questo chip è in grado di risolvere problemi matematici estremamente complessi – la cui risoluzione richiederebbe persino ai supercomputer più avanzati circa 10 septilioni di anni – in appena cinque minuti.

Il nuovo chip, noto come Willow, è in grado di correggere gli errori in modo esponenziale ed elaborare alcuni calcoli a una velocità incredibile, ha affermato Hartmut Neven, responsabile di Quantum AI di Google, in un blog post del 9 dicembre:

"Ciò dà credito all'idea che il calcolo quantistico avvenga in molti universi paralleli, in linea con l'idea che viviamo in un multiverso: una previsione fatta per la prima volta da David Deutsch."

Secondo Kevin Rose, imprenditore ed ex Senior Product Manager di Google, Willow è ancora ben lungi dal rappresentare una minaccia per la crittografia. Stando alle sue stime, per compromettere la crittografia di Bitcoin sarebbe necessario un computer quantistico con circa 13 milioni di qubit. Ma "il chip Willow di Google, sebbene rappresenti un significativo passo avanti, comprende soltanto 105 qubit."

Anche il co-fondatore di Ethereum, Vitalik Buterin, si sta preparando all'era post-quantum. Buterin ha già proposto un modo per mitigare il rischio del calcolo quantistico per la blockchain con un semplice hard fork.