Nel primo trimestre del 2019 sono stati raccolti 118 milioni di dollari tramite Initial Coin Offering (ICO), una cifra 58 volte inferiore rispetto ai 6,9 miliardi di dollari ottenuti nel medesimo periodo dello scorso anno. Lo rivela un resoconto recentemente pubblicato dal Wall Street Journal (WSJ).

Secondo i ricercatori, gli investitori si sono allontanati da questa industria non soltanto a causa del mercato fortemente ribassista degli ultimi mesi, ma anche per le azioni intraprese dagli organi di regolamentazione contro le ICO considerate non conformi. L'ultimo caso è avvenuto a febbraio, quando la Securities and Exchange Commission (SEC) degli Stati Uniti ha accusato Gladius Network, azienda operante nel settore delle criptovalute, di aver venduto beni azionari non autorizzati, nonostante la compagnia avesse spontaneamente notificato l'organo di regolamentazione del proprio operato.

Il resoconto svela inoltre che, dei 2.500 progetti tracciati dal 2017 ad oggi da TokenData, soltanto il 45% è riuscito a raccogliere fondi sufficienti. E appena il 15% dei token distribuiti grazie ad ICO di successo possiede attualmente un prezzo superiore a quello originale.

Secondo Joshua Ashley Klayman, consulente e legale specializzato in criptovalute, le ICO potrebbero scomparire per sempre, ma il desiderio per un mercato di security digitalizzate è ancora molto forte. Negli ultimi tempi, le cosiddette Security Token Offering (STO) stanno divenendo sempre più popolari nel settore privato.