La Duma di Stato (la camera bassa dell'Assemblea Federale russa) ha in programma di rivedere e adottare un nuovo regolamento sulle criptovalute nel mese di marzo. Secondo quanto riportato da Rambler, l'ex ministro dell'energia Igor Yusufov avrebbe anche proposto una criptovaluta basata sul petrolio.
Durante un'intervista rilasciata a Rambler, Yusufov ha affermato che l'introduzione di un sistema di pagamenti basato su criptovalute sul mercato dell'energia potrebbe consentire di evitare i costi associati alle fluttuazioni dei loro tassi di cambio delle normali valute.
L'articolo sottolinea che i paesi membri dell'Organizzazione informale dei paesi esportatori di petrolio + (OPEC +), tra cui la Russia, trarrebbero maggior beneficio da tale sistema, poiché la piattaforma permetterebbe loro di circumnavigare le restrizioni finanziarie e commerciali.
Inoltre, Yusufov ha spiegato che la blockchain potrebbe essere utilizzata anche per tracciare e verificare ogni barile di petrolio lungo l'intera filiera, senza costi aggiuntivi. L'ex capo della Federal Securities Commission of Russia Igor Kostikov ha commentato l'idea, suggerendo che il sistema potrebbe essere utilizzato, oltre che nel caso del petrolio e del gas, per qualsiasi risorsa scambiabile:
"Forse, la criptovaluta basata sul petrolio sarà il progetto pionieristico che creerà una struttura affidabile per l'interno mercato crittografico."
L'idea di una criptovaluta basata sul petrolio ed emessa dallo stato ricorda molto da vicino il Petro, annunciato dal presidente venezuelano Nicola Maduro nel 2017 e lanciato nel febbraio dello scorso anno. Tuttavia, la criptovaluta del Venezuela non è ancora riuscita a concretizzarsi.
Come segnalato da Cointelegraph alla fine di gennaio, il presidente della camera alta del parlamento russo ha esortato i deputati ad accelerare il loro lavoro sulle leggi sull'economia digitale, che includono un disegno sulle criptovalute.