Stando a quanto riportato in data 5 luglio da Business Review, il Ministero delle Finanze in Romania ha rilasciato la bozza di un nuovo decreto d'emergenza, il cui scopo è quello di regolamentare la distribuzione di denaro digitale.

La normativa descrive le criptovalute come "valore monetario archiviato elettronicamente, [...] al fine di effettuare pagamenti nei quali le monete digitali vengano accettate da un individuo differente rispetto al distributore". La normativa impone un capitale azionario di almeno 350.000€ a qualsiasi entità legale intenzione a distribuire criptovalute, e i suoi membri saranno soggetti all'approvazione da parte della Banca Nazionale Rumena (BNR).

All'interno del documento viene inoltre specificato quali entità istituzionali vengono considerate idonee per la distribuzione di denaro digitale: società di credito, fondi elettronici, banche nazionali e la Banca Centrale Europea. Tuttavia, per ottenere l'approvazione della BNR, tali istituzioni dovranno sviluppare una struttura formale per la gestione delle attività di distribuzione. L'autorizzazione sarà considerata valida per 12 mesi a partire dalla data di rilascio.

Una volta iniziata la distribuzione, le aziende saranno tenute a fornire resoconti annuali alla BNR, la quale fungerà anche da organo di supervisione. La distribuzione non autorizzata di criptovalute verrà considerata un crimine, punibile con una multa o con la reclusione da 6 mesi a 3 anni.

I primi sportelli automatici per Bitcoin sono comparsi in Romania già nel lontano 2014. Lo scorso anno Ilan Laufer, Ministro degli Affari Commerciali del paese, ha espresso la propria fiducia nei confronti delle criptovalute, sottolineando tuttavia che il settore andrebbe regolamentato:

"Si tratta di una sfida per il sistema bancario, poiché questo spazio non è molto ben regolamentato. È un settore nel quale circolano enormi quantità di denaro, e che fa uso di una nuova tecnologia".