Le autorità rumene venderanno all’asta alcune criptovalute sequestrate in un caso di frode: è la prima volta nella storia del Paese.
Il 2 ottobre, l'Agenzia Nazionale per la Gestione dei Beni Sequestrati (ANABI) ha annunciato che a breve si sarebbe tenuta un’asta avente ad oggetto Bitcoin (BTC) ed Ether (ETH) confiscati, in ottemperanza ad una sentenza dell’Ufficio del Procuratore del tribunale di Ploiesti. L'ammontare delle crypto messe in vendita non è stato però precisato.
In un comunicato stampa, l’ANABI ha dichiarato:
Tenendo conto della natura del bene mobile messo all'asta, per procedere al trasferimento l'aggiudicatario sarà tenuto a comunicare all'Agenzia i propri indirizzi pubblici BTC ed ETH associati ad una piattaforma virtuale di trading di queste valute.
L'ANABI ha chiarito che la piattaforma scelta dall'aggiudicatario dovrà essere una società registrata nel Paese, operante in conformità alle norme e alle linee guida della Romania per gli strumenti finanziari: inoltre, si richiede piena aderenza ai requisiti Know Your Customer e alle disposizioni anti-riciclaggio sia nazionali che estere.
In precedenza, la Romania era stata richiamata dalla Corte di Giustizia Europea per il ritardo nel recepire nel diritto nazionale l'intera gamma delle disposizioni delineate nella quinta direttiva relativa alla prevenzione dell'uso del sistema finanziario a fini di riciclaggio o finanziamento del terrorismo, incluse quelle relative alle criptovalute. Lo scorso luglio, a causa del ritardo, la Romania era stata multata (insieme all'Irlanda), anche se nel frattempo il Paese dell’est Europa aveva recepito tutte le disposizioni della direttiva.
L'asta organizzata dall’ANABI è la prima a livello nazionale, ma le autorità di tutto il mondo hanno già organizzato in precedenza diverse iniziative simili aventi ad oggetto criptovalute sequestrate.