Stando a quanto riportato dall'agenzia di notizie locale Ura.Ru, un ventunenne russo della città siberiana di Kurgan è stato accusato di aver minato illegalmente Bitcoin (BTC) tramite alcuni server di proprietà del governo.

L'indagine ha rilevato che l'uomo ha hackerato i server della pubblica amministrazione in tre regioni russe. La violazione è stata scoperta quando la Divisione di Sicurezza Interna nella città di Yaroslavl ha notato il tentativo di hacking dei loro dispositivi.

Il presunto hacker è stato poi accusato di aver deliberatamente utilizzato un software che "neutralizza" la difesa della rete di un computer "per interessi personali". Secondo le normative vigenti, se giudicato colpevole, potrebbe essere condannato a cinque anni di carcere.

Come già accennato da Cointelegraph in un'analisi di alcuni casi di mining illecito, spesso è il furto o il consumo illecito di energia elettrica il crimine punito con pene detentive, piuttosto che il mining in sé. Ad esempio, in Corea del Sud, ad aprile la polizia ha arrestato alcuni miner che avevano affittato appositamente delle fattorie e degli allevamenti di polli per ricevere elettricità a prezzi notevolmente inferiori.

A marzo, in una cittadina nello stato di New York, le autorità locali hanno ordinato ai miner di cessare le loro attività in seguito alle denunce dei residenti, che lamentavano prezzi dell'energia sempre più alti.

Questo mese, invece, un uomo cinese è stato condannato a 3 anni e mezzo di carcere per aver rubato elettricità da una stazione ferroviaria al fine di alimentare il suo impianto di mining di Bitcoin. Oltre alla pena detentiva, è stato anche multato di 100.000 yuan (circa 14.500$).