Un membro della Duma di Stato russa ha contestato la linea dura adottata dalla banca centrale nei confronti del settore delle criptovalute, spiegando che l'istituzione continua a ignorare la crescente domanda di crypto nel paese.

Fedot Tumusov, membro del partito “Russia Giusta” e rappresentante della regione siberiana di Yakutsk, ha criticato l’approccio normativo della Banca di Russia al settore crypto dopo la seduta plenaria di martedì della Duma di Stato.

In un post pubblicato martedì su Telegram, Tumusov ha delineato la crescente necessità di creare un ecosistema che consenta ai cittadini russi di acquistare criptovalute come Bitcoin (BTC), così da rispondere alla domanda sempre più forte. Il politico ha affermato che, sebbene quest’anno la Russia abbia introdotto una normativa crypto, la Banca di Russia è stata negligente, rifiutando di autorizzare banche locali a offrire servizi d’investimento crypto.

Tumusov ha spiegato che la governatrice della banca centrale, Elvira Nabiullina, ha parlato apertamente della riluttanza della banca a occuparsi di criptovalute decentralizzate, concentrandosi invece su un rublo digitale controllato dallo stato. “Riluttanza o meno, questo non cambierà la situazione. È necessario non opporsi alla realtà ma adeguarla, affrontare le sfide del tempo,” ha commentato Tumusov.

Il legislatore ha sottolineato che molti paesi nel mondo offrono chiare politiche normative fiscali sulle crypto che consentono al settore di svilupparsi, dichiarando che la Russia ha bisogno di metodi per gestire le crypto che non siano semplici divieti:

“La miopia può essere costosa per la Russia. Le criptovalute sono la realtà. Se non lo accettiamo, perderemo.”

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I commenti di Tumusov sulle crypto arrivano poco dopo diversi report secondo cui grandi banche russe, come la banca privata Tinkoff, non possono offrire servizi crypto a causa delle norme sulle crypto introdotto dalla Banca di Russia. Nel frattempo, banche commerciali statali come Sberbank e VTB criticano il settore, opponendosi a Bitcoin in quanto troppo rischioso.

Anche se le banche russe sono restie a tuffarsi negli asset digitali, grandi compagnie crypto come Binance hanno stabilito una presenza nel paese. Stando a un report pubblicato a giugno dalla società di crypto intelligence Chainalysis, la Russia è al quinto posto nella classifica dei paesi in base alle stime dei guadagni realizzati su Bitcoin nel 2020, alle spalle di Stati Uniti, Cina, Giappone e Regno Unito.