Nonostante l'invasione del governo in Ucraina di questa settimana, le attività dei miner di Bitcoin (BTC) presenti in Russia proseguono come di consueto.
Secondo le stime pubblicate dal Cambridge Bitcoin Electricity Consumption Index, ad agosto 2021 i miner in Russia rappresentavano circa l'11,2% del hash-rate globale di Bitcoin. Considerando le sanzioni sul governo russo inflitte dagli Stati Uniti e dalle nazioni alleate della NATO, non è certo come verranno impattati le attività locali relative a BTC e il più ampio mercato.
Nonostante alcune aziende di crypto mining come Flexpool, focalizzata su Ethereum, abbiano interrotto le loro attività in Russia in risposta all'invasione, il miner BTC Compass Mining ha confermato ai clienti che la sua infrastruttura di mining rimarrà operativa nella regione.
Ieri, il CEO di Compass Mining, Whit Gibbs, ha dedicato le sue preghiere su Twitter a tutti coloro che sono stati colpiti dal conflitto, rassicurando la community che gli impianti di mining dell'azienda in Europa orientale si trovano al sicuro in Siberia, ben lontani da qualsiasi "disordine geopolitico".
Sono sempre molto sensibile a ciò che accade nell'Europa dell'Est: la Lettonia è la mia casa. Le mie preghiere sono dedicate a tutti coloro che sono colpiti da questo conflitto. Speriamo di vedere presto una risoluzione pacifica.
Voglio rassicurare i nostri clienti che siamo in costante comunicazione con le strutture: sono posizionate in Siberia, ben isolate da qualsiasi agitazione geopolitica. Compass ha confermato ad i nostri partner che tutti i miner sono al sicuro e continueranno a funzionare regolarmente.
I want to reassure our customers hosting in Russia that we are in constant communication with the facilities, which are in Siberia and well isolated from any geopolitical unrest. Compass has confirmed with our partners that all miners are safe and will continue running as normal.
— Whit Gibbs (@BitcoinBroski) February 24, 2022
Giovedì, l'amministrazione Biden ha sottolineato che imporrà "ampie sanzioni finanziarie e rigorosi controlli sulle esportazioni" sulle principali istituzioni finanziarie russe, sul governo, sui funzionari di alto livello e sul settore tecnologico.
In particolare, sembra che le pesanti restrizioni non si estenderanno ancora alla rete di pagamenti internazionali SWIFT o ai trasferimenti in criptovaluta. Molti analisti sostengono che questo potrebbe essere un momento in cui il settore russo delle criptovalute possa fiorire, in quanto potrebbe diventare un importante strumento per aggirare le varie sanzioni.
Nell'odierna newsletter agli investitori, Anthony Pompliano, forte sostenitore di Bitcoin e co-fondatore di Morgan Creek Digital, ha sottolineato che il governo russo potrebbe utilizzare questo momento come un'opportunità per allontanarsi dal sistema di riserva del dollaro statunitense e sostenere una valuta decentralizzata con un appeal globale:
"Questa teoria dei giochi ci porta a Bitcoin. L'opzione migliore successiva all'essere il produttore e il distributore della valuta di riserva globale è essere l'utente e il detentore più avanzato di una valuta di riserva globale che nessun singolo paese controlla".
"Questo incentivo porta queste superpotenze a constatare che Bitcoin sarà essenziale per i decenni a venire. I paesi che hanno una grande quota di proprietà, insieme alla conduzione di attività di mining e altre attività pro-bitcoin all'interno del loro paese, avranno un vantaggio significativo", ha aggiunto.
Matthew Sigel, head of digital assets research di VanEck, ha fatto eco a quanto riportato da Bloomberg, denotando che la rete Bitcoin permetterà alla Russia di ridurre il danno potenziale causato dall'esclusione dal sistema finanziario occidentale:
"Né i dittatori né gli attivisti dei diritti umani incontreranno alcuna censura sulla rete Bitcoin".