Il Ministero delle finanze russo continua a spingere la regolamentazione del settore crypto proponendo nuovi requisiti fiscali.

Sembra che ora il ministero abbia intenzione di introdurre la responsabilità penale per la mancata dichiarazione delle tasse sulle crypto, includendo periodi di detenzione fino a tre anni.

Secondo un report pubblicato il 24 settembre da Kommersant, il ministero ha proposto di penalizzare con tre anni di prigione o lavori forzati chiunque ometta di segnalare somme oltre 1 milione di rubli russi (13.000$) in operazioni crypto annuali.

Inoltre, il ministero ha proposto gravi sanzioni per somme minori non dichiarate. Pertanto, qualsiasi entità fisica o legale in Russia dovrebbe dichiarare il proprio reddito annuo in crypto se questo supera i 100.000 rubli (1.300$). La mancata dichiarazione di tali somme sarà soggetta a multe pari al 30% dell’importo totale di asset crypto posseduti, ma non meno di 50.000 rubli (650$), spiega il report.

L’autorità propone inoltre di imporre agli exchange di criptovalute locali segnalazioni trimestrali delle transazioni crypto per motivi fiscali.

Secondo Kommersant, le nuove proposte fanno riferimento sia alla nuova normativa crypto russa “On Digital Assets” che al disegno di legge in arrivo “On Digital Currency.” Nella versione attuale del documento legale “On Digital Assets,” i legislatori russi non indicano le aliquote fiscali per le criptovalute, o le regole generali per dichiarare queste transazioni.

Non è del tutto chiaro quale sia il tipo di transazioni crypto che il ministero vuole tassare, in quanto l’autorità riconosce solo alcune modalità per ottenere criptovalute. A inizio settembre, il ministero ha proposto un divieto assoluto su qualsiasi transazione crypto eccetto l’acquisizione di criptovalute attraverso tre metodi: eredità, bancarotta e procedimenti esecutivi.