Con circa 100 milioni di membri, la Chiesa che rappresenta la religione dominante in Russia non ha alcuna intenzione di accettare donazioni o offerte in criptovaluta.

In un Q&A trasmesso in diretta su YouTube da Jesus Portal, il presidente del Department for External Church Relations del Patriarcato di Mosca, Hilarion Alfeyev, ha dichiarato che la Chiesa Ortodossa Russa non ha intenzione di creare una propria valuta digitale, né sta pianificando di accettare donazioni in criptovalute, nemmeno in Bitcoin (BTC). Tuttavia, Alfeyev ha aggiunto che è possibile usare altre forme di tecnologie per inviare denaro alla Chiesa: le telefonate.

È improbabile che accetteremo donazioni in varie criptovalute e Bitcoin, o che rilasceremo una nostra valuta,” ha spiegato. “Credo che sia possibile fare una donazione per telefono.

Il commento riflette una posizione meno contraria per Alfeyev, che tre anni fa ha paragonato le criptovalute a uno schema Ponzidietro il quale non c’è nulla.” Sembra che all’epoca non facesse distinzioni tra le crypto e le banche tradizionali, affermando che la valuta “spianava la strada per l’usura, che la Chiesa ha sempre opposto."

L’anno scorso, la Chiesa Ortodossa Russa si è trovata in una situazione finanziaria “estremamente difficile, dopo che le sue chiese in Russia sono state chiuse per due mesi a causa della pandemia. Sebbene non sia possibile calcolare con precisione il valore dell'istituzione religiosa, vista la segretezza delle sue spese, alcuni report del 2014 suggeriscono che la Chiesa Ortodossa Russa contava 150 milioni di dollari in profitti all’anno.

All’inizio del 2021, i legislatori russi hanno approvato una legge che conferisce alle crypto uno status giuridico, ma non consente il loro utilizzo come metodo di pagamento. In seguito, il presidente Vladimir Putin ha firmato un decreto che costringe alcuni funzionari pubblici a rivelare i crypto asset in loro possesso entro la fine di giugno. Tuttavia, una lettera pubblicata a dicembre 2020 dal Ministero del lavoro e della tutela sociale della Federazione Russa indica che questi funzionari dovranno liquidare i propri asset digitali entro aprile.