Gli avvocati che rappresentano Sam Bankman-Fried, o SBF, hanno presentato ricorso sostenendo che la cauzione dell'ex CEO di FTX è stata revocata "come ritorsione per aver esercitato i diritti sanciti dal Primo Emendamento" e non per la presunta manomissione dei testimoni.
In un documento depositato il 25 Agosto presso la Court of Appeals for the Second Circuit degli Stati Uniti, il team legale di SBF ha presentato una mozione per ottenere il suo rilascio prima del processo di Ottobre. Secondo i suoi avvocati, la revoca della cauzione di SBF da parte del giudice Lewis Kaplan è stata "scorretta", in quanto l'azione di parlare alla stampa e rilasciare informazioni sull'ex CEO di Alameda Research, Caroline Ellison, rientrava nei diritti sanciti dal Primo Emendamento.
Gli avvocati di SBF hanno messo in dubbio le "intimidazioni o le minacce" rivolte a Ellison dall'ex CEO di FTX mentre parlava con i giornalisti del New York Times, che successivamente ha portato alla pubblicazione di alcuni dei suoi diari privati. Il New York Times ha presentato la propria documentazione, sostenendo che il pubblico aveva un "interesse legittimo" nell'ottenere le informazioni e citando preoccupazioni simili relative al Primo Emendamento.
"In base ai precedenti più diffusi, le comunicazioni tra il signor Bankman-Fried e il giornalista del Times erano protette dal Primo Emendamento", si legge nel ricorso del 25 Agosto. "Né il governo né il tribunale hanno citato alcun caso giuridico, e la difesa non ne conosce alcuno, in cui la comunicazione di informazioni rilevanti tra un giornalista e un imputato sia stata interpretata come manomissione di testimoni".
SBF ha negato di aver interferito con i testimoni dopo la revoca della cauzione da parte dei procuratori in seguito alla presunta condivisione del diario di Caroline Ellison con il New York Times. https://t.co/IvcKnimcyt
— Cointelegraph (@Cointelegraph) August 2, 2023
SBF has denied he was involved in witness tampering after prosecutors moved to revoke his bail following his alleged sharing of Caroline Ellison’s diary with The New York Times. https://t.co/IvcKnimcyt
— Cointelegraph (@Cointelegraph) August 2, 2023
L'appello si basa su un documento depositato presso la Corte distrettuale degli Stati Uniti per il Distretto Sud di New York, in cui si sostiene che le modalità di accesso ai materiali informativi da parte di Bankman-Fried, prima del suo processo penale, sono state inadeguate a causa della detenzione presso il Metropolitan Detention Center di Brooklyn. Mancano circa cinque settimane all'inizio del processo, previsto per il 3 Ottobre, e il Dipartimento di Giustizia ha già prodotto milioni di pagine di materiale informativo.
In precedenza, Kaplan aveva approvato delle disposizioni che consentivano a SBF di avere accesso a un braccio del tribunale con i suoi avvocati, a condizione che questi ultimi dessero un preavviso di 48 ore. Tuttavia, gli avvocati di Bankman-Fried hanno definito queste disposizioni inadeguate, considerato il tempo limitato prima del processo e la quantità di informazioni da esaminare.
Ad Ottobre, Bankman-Fried dovrà affrontare sette capi d'accusa relativi a presunte frodi e uso improprio dei fondi dei clienti presso FTX e Alameda. L'altro processo, previsto per Marzo 2024, vedrà l'ex CEO alle prese con cinque capi d'imputazione. Si è dichiarato non colpevole di tutte le accuse.