Un informatico americano è riuscito a minare Bitcoin (BTC) su un Apollo Guidance Computer (AGC) del 1967. La notizia è stata riportata dal sito britannico IT Pro il 9 luglio.

Ken Shirriff, esperto di reverse engineering, ha elaborato un codice che gli ha permesso di minare Bitcoin su uno dei primi computer utilizzati per guidare gli sbarchi lunari della NASA negli anni '60.

Come spiega lo stesso Shirriff sul suo sito web personale, la macchina su cui è riuscito a integrare il codice per il mining di Bitcoin è l'unico AGC ancora funzionante al mondo.

Viste le sue prestazioni, paragonabili alla prima generazione di computer domestici della fine degli anni '70 come ad esempio l'Apple II, l'AGC 15 bit non sembra essere l'hardware migliore per minare criptovalute. Il computer ha registrato una potenza pari a 10,3 secondi per hash, e ci vorrebbe quindi un periodo equivalente a "miliardi di volte l'età dell'universo per minare un solo blocco".

A confronto, l'Antminer S9, un popolare miner ASIC sviluppato dal colosso cinese Bitmain, vanta un hashrate di circa 13 terahash, ossia 13 bilioni di hash al secondo (TH/s).

Sul suo sito web, Shirriff ha rivelato di aver anche provato a minare Bitcoin su un IBM 1401 risalente a qualche anno prima.

Come riportato da Cointelegraph il 7 luglio, l'hashrate della rete Bitcoin ha raggiunto un nuovo massimo storico di 65 milioni di terahash al secondo. Da allora, la crescita è continuata, superando i 74 milioni nello stesso giorno.

Un hashrate più alto rende più sicura la rete, poiché aumenta le risorse necessarie per l'implementazione di un attacco del 51%.