Un nuovo sviluppo nel caso giudiziario che coinvolge la Security and Exchange Commission (SEC) degli Stati Uniti e la popolare applicazione di messaggistica Telegram: l'organo di regolamentazione ha pubblicamente criticato sia la blockchain che il token dell'azienda.

In un lungo deposito presso il tribunale del Distretto Meridionale di New York, la SEC ha risposto alla precedente mozione di Telegram per un giudizio sommario. Nel documento la SEC ha screditato sia il Telegram Open Network (TON) — la blockchain di Telegram — che il token Gram (GRM).

"Telegram non ha fornito alcuna prova riguardo allo stato di sviluppo della blockchain TON", afferma la SEC nel deposito. "Telegram ha pubblicizzato pochi, praticamente nessuno, usi previsti per i Gram."

I problemi di Telegram

Nel 2018 Telegram ha lanciato una Initial Coin Offering (ICO), riscontrando un enorme successo. Suddivisa in due fasi private d'investimento, l'azienda ha ottenuto fondi per un valore complessivo di ben 1,7 miliardi di dollari.

Tuttavia l'anno successivo la SEC ha avviato un'indagine sul nuovo progetto di Telegram, sostenendo che la compagnia non aveva registrato la propria ICO o il token Gram presso la Commission.

I timori della SEC

Stando all'ultimo deposito giudiziario, Telegram avrebbe citato alcuni possibili utilizzi per il token GRM nell'ambito di determinate applicazioni. Nel documento viene tuttavia anche sottolineato che l'uso di GRM non rappresenta affatto una necessità all'interno di tali app.

Telegram ha anche fornito un grafico che elenca possibili usi per GRM, ma la SEC ha identificato alcune incongruenze con le informazioni presentate dall'azienda.

"Il grafico di Telegram non fa alcuna distinzione fra applicazioni già sviluppate, applicazioni ancora in sviluppo e applicazioni ancora soltanto teoriche", spiega la SEC nella propria documentazione. "Telegram non ha fornito prove dirette e affidabili riguardo alla natura o allo stato delle potenziali applicazioni elencate nel grafico."

Da due anni a questa parte la SEC ha notevolmente irrigidito i propri controlli sulle ICO, portando alla chiusura di centinaia di progetti legati a criptovalute o tecnologia blockchain.