In un'intervista della CNBC, Scott Galit, CEO della società di elaborazione di pagamenti Payoneer, ha affermato che l'idea una moneta unica e non-fiat, come il Bitcoin (BTC), non è realistica.

Payoneer è una società di servizi finanziari che fornisce supporto nei pagamenti digitali cross-border ad aziende e professionisti, ed è stata nominata la tredicesima compagnia più rivoluzionaria del 2018 dalla CNBC.

Galit ha basato la sua tesi su due punti principali: l'opposizione dei governi nazionali e le preoccupazioni delle banche centrali.

Egli sostiene che, poiché le entrate dei governi dipendono dalla tassazione, è altamente improbabile che gli stati permettano ai loro residenti di saldare i propri oneri fiscali tramite una valuta volatile come il Bitcoin.

Tuttavia, come osserva la CNBC, negli Stati Uniti alcuni governi statali, come l'Ohio, permettono già ai cittadini di pagare alcune tasse in Bitcoin, anche se prima di raggiungere le casse del governo la criptovaluta viene convertita in valuta fiat attraverso il portale OhioCrypto.com.

Per quanto riguarda le banche centrali, Galit ha dichiarato:

"Le banche centrali esistono per aiutare a gestire le economie e garantirne la stabilità [...] Ciò avviene anche tramite la gestione dei tassi di interesse e dei tassi di cambio. Ma se non si ha alcun controllo su una valuta si perde uno dei principali strumenti di policy."

Come riportato in precedenza, molti innovatori in tutto il mondo hanno manifestato opinioni diverse da quelle di Galit. A maggio, Jack Dorsey, amministratore delegato della famosa piattaforma di social media Twitter e della società di pagamenti Square, ha affermato che "Internet merita una valuta nativa", ponendo le valute virtuali al centro della sua visione di un futuro caratterizzato da mezzi di pagamento globali e frictionless . Il punto di vista di Dorsey è stato successivamente ripreso esplicitamente dal cofondatore di Apple, Steve Wozniak.