Il Ministero dell'Economia e delle Finanze della Corea del Sud sta prendendo in considerazione la possibilità di imporre una tassa del 20% sul reddito derivante dalle transazioni in criptovalute.

Stando ad un articolo recentemente pubblicato sul quotidiano locale The Korea Times, il Ministero avrebbe ordinato all'Ufficio delle Entrate di rivedere la tassazione delle criptovalute. Secondo quanto dichiarato da una fonte che ha preferito rimanere anonima, il Ministero non ha ancora finalizzato i piani ma si prevede una tassa sul reddito di circa il 20%.

Già nelle scorse settimane si era diffusa la notizia che la Corea del Sud stesse elaborando un nuovo regime fiscale per il trading di criptovalute.

Maggiore chiarezza fiscale per il settore crypto

Alcuni hanno ipotizzato che il governo possa classificare gli utili ottenuti grazie al trading di criptovalute non come plusvalenze bensì come "altri redditi": questa categoria di reddito comprende guadagni ottenuti grazie a seminari, lotterie e premi.

L'introduzione di uno schema chiaro per la tassazione delle criptovalute risulta di fondamentale importanza in Corea del Sud. Questa necessità è divenuta particolarmente evidente quando, alla fine di dicembre, il popolare l'exchange Bithumb ha annunciato di voler contestare la fattura fiscale da 68,9 milioni di dollari ricevuta dall'azienda, in quanto non avente alcuna base legale. 

Come illustrato da Cointelegraph in un articolo dedicato alla questione, la regolamentazione delle criptovalute in Corea del Sud si è notevolmente sviluppata da quando nel 2017 Park Yong-jin, membro del Comitato Politico Nazionale del Partito Democratico attualmente al governo, introdusse la primissima politica fiscale sulle crypto del Paese.

Nel 2019, l'Assemblea Nazionale ha approvato un disegno di legge che mira a garantire legittimità agli asset digitali, sottoponendo il settore a maggiori controlli e supervisione da parte del governo.