Diverse autorità finanziarie sudcoreane pianificano di unire le forze per contrastare le operazioni illegali che coinvolgono criptovalute.
Questo irrigidimento delle regole arriva in risposta alle crescenti preoccupazioni per gli investimenti speculativi e le attività potenzialmente illecite condotte durante l'attuale boom dei mercati crypto: lo ha spiegato Koo Yun-cheol, a capo dell'Ufficio per il Coordinamento delle Politiche Governative.
"È necessario prestare particolare attenzione al verificarsi di attività illegali che utilizzano asset virtuali", ha affermato Koo Yun-cheol durante un meeting sulle crypto fra i vice-ministri del Paese.
Nell'ambito di tale iniziativa, che continuerà fino a giugno di quest'anno, la Commissione per i Servizi Finanziari richiederà alle aziende locali di intensificare i controlli sui prelievi di criptovalute. Qualsiasi attività sospetta dovrebbe essere segnalata all'Unità di Intelligence Finanziaria, un'agenzia governativa che si occupa di indagare sui crimini finanziari.
Anche altri regolatori, come il Ministero delle Finanze e il Servizio di Supervisione Finanziaria, pianificano di monitorare le transazioni crypto transfrontaliere.
Le regolamentazioni crypto in Corea del Sud si fanno sempre più stringenti, sin da quando a marzo di quest'anno il governo ha introdotto la nuova legge "Act on Reporting and Using Specified Financial Transaction Information". Questa normativa impone agli exchange locali di condividere le identità degli utenti con le istituzioni bancarie. Anche il Servizio Fiscale Nazionale della Corea del Sud ha intensificato i suoi sforzi per contrastare i casi d'evasione che coinvolgono crypto.
Lee Ju-yeol, l'attuale governatore della Bank of Korea, ha espresso diffidenza verso le criptovalute: ha affermato che questa tecnologia presenta "grosse limitazioni" come metodo di pagamento, avvisando che le oscillazioni dei prezzi rappresentano una minaccia per la stabilità finanziaria.