Appena una settimana dopo che la Commissione per i Servizi Finanziari (FSC) della Corea del Sud ha messo in guardia contro la negoziazione di fondi negoziati in borsa (ETF) di Bitcoin spot (BTC) con sede negli Stati Uniti, l'Ufficio del Presidente sta ora esortando l'ente regolatore a riconsiderare la sua posizione.
Il 18 gennaio, l'Ufficio del Presidente della Repubblica di Corea – noto anche come Ufficio presidenziale di Yongsan – ha invitato l'FSC ad astenersi dall'impartire una direttiva "fare" o "non fare" per gli ETF, secondo quanto riportato da un rapporto locale di Maekyung. In una traduzione approssimativa, Tae-yoon Sung, capo dell'ufficio politico presidenziale, ha dichiarato:

"Stiamo tentando di apportare le opportune modifiche al sistema giuridico del nostro Paese o di valutare se ciò che accade all'estero può essere ammesso anche da noi".

Al di là dei rischi associati alla negoziazione degli asset di un ETF, la Corea del Sud sta valutando altri aspetti a basso rischio dell'offerta, ha dichiarato Sung.
La FSC è il principale regolatore finanziario della Corea del Sud e il 12 gennaio ha emesso un breve comunicato stampa in cui suggeriva che le società di intermediazione mobiliare nazionali che commerciano o intermediano ETF Bitcoin spot quotati all'estero "potrebbero violare" il Capital Markets Act, che mira all'innovazione finanziaria e alla concorrenza leale nei mercati dei capitali della Corea del Sud.
Tuttavia, la dichiarazione ha anche osservato che il regime normativo per le criptovalute nel Paese è ancora in fase di definizione e che rivedrà le norme in base agli sviluppi all'estero.

Correlato: Nuova regolamentazione in Corea del Sud: Interessi obbligatori sui depositi negli exchange, esclusi NFT e CBDC

Nel frattempo, un'altra autorità di regolamentazione finanziaria sudcoreana, la Financial Intelligence Unit (FIU), starebbe pianificando l'introduzione di nuove regolamentazioni sui servizi di mixaggio di asset digitali. 
Secondo un rapporto locale del 15 gennaio, un funzionario della FIU ha rivelato che le discussioni sono cominciate in Corea proprio in seguito all'introduzione di sanzioni contro i crypto mixer da parte degli Stati Uniti. Tuttavia, la decisione finale sull'applicazione di tali norme non sarebbe imminente.
I servizi di mixing di criptovalute aiutano gli investitori a mantenere la privacy e riducono la tracciabilità spostando i fondi su più chain. Di conseguenza, l'UIF della Corea del Sud intende contrastare le operazioni illegali di riciclaggio di denaro attraverso i mixer.

Traduzione a cura di Walter Rizzo