I legislatori appartenenti al Partito del Potere Popolare, partito di opposizione della Corea del Sud, pianificano di contrastare l'imminente legge sulla tassazione delle criptovalute.

Secondo il Korea Herald, i legislatori dell'opposizione hanno richiesto un'estensione di un anno all'entrata in vigore, attualmente prevista per il 2022, delle nuove normative. Come precedentemente riportato da Cointelegraph, il nuovo regime fiscale in Corea del Sud vedrà l'imposizione di una tassa del 20% su qualsiasi guadagno derivante da crypto superiore a 2,5 milioni di won coreani (2.100$). 

Oltre a un posticipo di un anno, il Partito del Potere Popolare desidera anche un regime fiscale a più livelli per le criptovalute, in linea con la Financial Investment Income Tax che verrà implementata nel 2023.

In particolare, invece di un tasso fisso del 20% per tutti i profitti superiori a 2.100$, i legislatori hanno suggerito una tassa del 20% sui guadagni compresi fra i 50 e i 300 milioni di won (da 42.000 a 251.000 dollari), e del 25% per i profitti superiori a 300 milioni di won.

In merito alla necessità di ridurre l'onere fiscale per gli investitori in crypto, il rappresentante Cho Myoung-hee ha sostenuto che un regime apposito per le crypto dovrebbe non essere troppo dissimile dalle normali imposte sugli investimenti finanziari.

A settembre, anche il Partito Democratico sudcoreano ha proposto di posticipare l'introduzione della nuova tassa. Tuttavia, un accordo fra i legislatori e il ministro delle finanze ha poi impedito che la legge venisse rinviata.

Il nuovo regime fiscale sulle criptovalute in Corea del Sud è soltanto una delle tante rigide normative recentemente emanate dal governo: a settembre è stato introdotto un nuovo sistema di licenza obbligatoria per gli exchange di criptovalute sudcoreani, che ha costretto molte piattaforme minori a chiudere i battenti.