Come riportato il 5 aprile dal portale di news El Economista, l'Agencia Estatal de Administración Tributaria spagnola (AEAT) ha richiesto i dati dei clienti di 60 compagnie che si occupano di criptovalute, tra cui società finanziarie, intermediari come exchange e ATM e aziende che accettano criptovalute come opzione di pagamento.

L'AEAT avrebbe già cominciato ad esaminare i mercati delle criptovalute, per sviluppare un potenziale framework normativo.

Durante un'analisi dei conti bancari esteri aperti dagli exchange di criptovalute svolta dall'Oficina Nacional de Investigación del Fraude (ONIF), 16 enti finanziari registrati in Spagna hanno ricevuto richieste di informazioni da parte dell'AEAT.

Queste entità finanziarie sono state invitate a fornire dettagli sulla proprietà dei conti, sulla frequenza e sugli importi delle transazioni di criptovalute e sulle carte di pagamento collegate. Agli intermediari, come gli exchange, è stato chiesto di identificare i trader di criptovalute e gli importi in euro delle loro transazioni, compresi i dettagli sui tassi di cambio e sulle commissioni. Agli ATM di criptovalute è stato chiesto di fornire una copia dei contratti di leasing, la media mensile delle vendite e le forme di pagamento utilizzate per le transazioni.

A quaranta società che accettano pagamenti in criptovalute è stato chiesto di descrivere nel dettaglio la percentuale dei pagamenti in criptovalute, il loro quadro contabile per tali transazioni, e di identificare i clienti che usano questo metodo di pagamento e le altre aziende che lo accettano.

Secondo un documento che elencherebbe dettagliatamente le informazioni richieste dal Dipartimento del Tesoro spagnolo, nei report devono anche essere indicati i diversi tipi di criptovalute utilizzate durante le transazioni.

A metà febbraio, Il Partito popolare spagnolo ha annunciato di star valutando una legislazione che offrirebbe agevolazioni fiscali alle società che utilizzano la tecnologia Blockchain, che sta alla base delle criptovalute.