La città di Valencia, che ospita alcuni dei porti più importanti della Spagnaha annunciato la realizzazione di un "porto intelligente", che farà uso di blockchain e tecnologie per l'elaborazione di grosse quantità di dati. Jose Garcia De La Guia, responsabile per l'implementazione della nuova piattaforma, spiega che l'amministrazione cittadina considera la blockchain un ottimo modo per migliorare i sistemi logistici non soltanto di Valencia, ma anche di molti altri porti internazionali:

"Partendo da Valencia, proporremo l'utilizzo della blockchain come opzione strategica per garantirà maggiore trasparenza nelle catene logistiche, da un capo all'altro della distribuzione, andando ben oltre il nostro porto. Questo significa che stiamo progettando di applicare le tecnologie cloud non soltanto con i nostri partner di Port Community Systems, ma anche con tutti gli altri".

De La Guia ha inoltre affermato che la blockchain consentirà di dare vita a "porti senza documenti", ottimizzare l'utilizzo di risorse a livello globale, ridurre il tempo normalmente impiegato durante le manutenzioni, e più in generale abbattere le spese.

Tali dichiarazioni sono state rilasciate durante la conferenza Smart Ports & Supply Chain Technologies, tenuta questa settimana nella città olandese di Rotterdam, alla quale hanno partecipato sia funzionari del porto di Valencia che rappresentanti delle città di Anversa (Belgio) e Algeciras (Spagna). Anche la compagnia danese Blockchain Labs for Open Collaboration ha aderito all'evento.

La blockchain viene già utilizzata in tutto il mondo per il miglioramento delle catene di distribuzione. Ad esempio, nel Regno Unito la Associated British Ports (ABP), uno dei principali operatori portuali del paese, pianifica di impiegare soluzioni decentralizzate per la gestione dei trasporti. A giugno di quest'anno, la Danimarca ha invece svelato di voler "utilizzare la tecnologia blockchain per catalogare i movimenti delle imbarcazioni nei registri navali".