Paolo Ardoino, CEO dell'emittente di stablecoin Tether, ha dichiarato che il settore è appena entrato in una nuova era, caratterizzata da un afflusso di soluzioni di stablecoin da parte di aziende private e governi.
In un odierno thread su X, Ardoino ha affermato che si è appena entrati nell'era del “multiverso delle stablecoin”, nella quale vengono introdotte molteplici stablecoin per soddisfare la crescente domanda globale.
Fonte: Paolo Adroino
Non tutti concordano sulla valutazione
Tuttavia, Slava Demchuk, CEO dell'azienda di conformità crypto AMLBot, ha dichiarato a Cointelegraph di non essere d'accordo “con la premessa che ci siano centinaia di stablecoin lanciate da aziende e governi”.
Demchuk ritiene che le affermazioni siano esagerate e sottolinea che “il lancio di una stablecoin è un processo complesso e ad alta intensità di risorse”, reso ancora più impegnativo dal quadro normativo dell'Unione Europea sui mercati degli asset crypto (MiCA):
“Il MiCA, ad esempio, impone requisiti rigorosi - in particolare quelli prudenziali come riserve di capitale, buffer di liquidità e solide strutture di governance - che non tutte le società sono in grado di soddisfare facilmente”.
D'altro canto, Demchuk rileva che la crescita del numero di stablecoin impone sfide e rischi. Inoltre, sottolinea che le differenze normative tra le varie giurisdizioni costituiscano un problema: il MiCA fa chiarezza nell'UE, mentre il mercato statunitense è ancora in fase di discussione, il che porta a un “mosaico di regole” a livello globale.
Infine, avverte che tale incoerenza rischia di spingere le aziende verso mercati meno regolamentati. La conseguenza di un tale esodo consisterebbe nel compromettere gli sforzi di protezione dei consumatori.
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Ardoino prevede una rapida crescita
In un successivo post su X, Ardoino sottolinea come Tether conti attualmente 400 milioni di utenti in tutto il mondo, prevedendo che tale numero raggiunga presto il miliardo. Ardoino attribuisce la rapida crescita a un approccio diverso da quello degli operatori della finanza tradizionale:
“Ci siamo sempre concentrati sull'adozione dal basso, lavorando per strada, tra la gente, mentre la finanza tradizionale ci guardava dalle sue torri d'avorio”.
Vasily Vidmanov, direttore operativo del protocollo di conformità della finanza decentralizzata PureFi, spiega a Cointelegraph che la previsione di Ardoino sia “interessante ma non del tutto realistica”. Citando “il recente delisting di USDT nell'UE”, Vidmanov sostiene che “ha dimostrato che resistere alla regolamentazione è inutile: è necessario adattarsi e adottare nuovi approcci alla decentralizzazione”.
I commenti si riferiscono al delisting di USDt (USDT) di Tether per gli utenti di Binance, Crypto.com, Kraken e Coinbase con sede nell'Area Economica Europea. A tal proposito, un portavoce di Tether si è espresso a Cointelegraph affermando che l'azienda considera le misure adottate deludenti.
Vidmanov delinea i dati relativi agli swap tra USDT e il concorrente USDC (USDC) di Circle “indicando un notevole aumento [...] dopo il delisting”. Inoltre, ha sollevato preoccupazioni sulla reputazione dell'azienda e sulle “indagini in corso negli Stati Uniti relative alla conformità alle sanzioni e all'antiriciclaggio”.
Numero di swap su USDT/USDC. Fonte: Dune
Le autorità statunitensi starebbero indagando sull'utilizzo da parte di terzi delle stablecoin di Tether per attività criminali.
Ardoino ha già commentato tali affermazioni in occasione della loro diffusione a fine ottobre 2024, definendo la notizia “un vecchio pettegolezzo”. Tuttavia, secondo Vidmanov, con tutte queste sfide, “raggiungere le cifre previste entro i prossimi uno o due anni sembra improbabile, a meno che non ci siano significativi mutamenti nella politica globale e un sostanziale afflusso di nuovi utenti da mercati crypto poco penetrati”.
Al momento della pubblicazione, Tether e Paolo Ardoino non hanno replicato alle richieste di Cointelegraph.
Traduzione a cura di Walter Rizzo