L'operatore di stablecoin Tether è intervenuto sulle normative europee in materia di criptovalute, in considerazione del fatto che exchange come Crypto.com sono in procinto di delistare la stablecoin USDt in Europa domani.
Tether ha espresso il suo disappunto per gli sviluppi del mercato in Europa, in seguito ai cambiamenti provocati dall'applicazione del quadro normativo dell'Unione Europea sui mercati degli asset crypto (MiCA).
Il 29 gennaio Crypto.com, il crypto exchange globale, ha confermato che inizierà a delistare la stablecoin USDt (USDT) di Tether ed altri nove token il 31 gennaio al fine di conformarsi ai regolamenti imposti dalla MiCA.
“È deludente constatare le azioni affrettate portate avanti da dichiarazioni che fanno poco per chiarire le fondamenta di tali misure”, spiega un portavoce di Tether a Cointelegraph.

Consumatori UE a rischio di un mercato crypto "caotico"

Secondo Tether, i mutamenti innescati dalla MiCA comportano rischi significativi per i consumatori dell'UE e per il mercato crypto locale, con exchange come Crypto.com in preparazione a delistare diversi token.
“Tali modifiche interessano molti token nel mercato dell'UE, non solo USDt, e temiamo che tali interventi comportino ulteriori rischi per i consumatori dell'UE”, prosege il rappresentante di Tether.
A detta di Tether, tali sviluppi normativi nell'UE potrebbero creare un mercato “caotico” in un momento in cui la MiCA è ancora nelle prime fasi di attuazione.

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Come già anticipato, il processo di delisting forzato da parte di Crypto.com interesserà un totale di 10 token, tra cui Wrapped Bitcoin (WBTC), la stablecoin Dai (DAI) ed altri ancora.
Coinbase – exchange che ha delistato USDT già a dicembre 2024 – ha dichiarato all'epoca che avrebbe delistato sei token per conformarsi alla MiCA. L'exchange ha delistato WBTC sull'intera piattaforma Coinbase per altre ragioni il 19 dicembre 2024.
“Esaminiamo regolarmente gli asset che mettiamo a disposizione dei clienti sulla nostra piattaforma per assicurarci di soddisfare i requisiti normativi e valuteremo la possibilità di riabilitare i servizi per le stablecoin che otterranno la conformità alla MiCA successivamente”, spiega in data odierna un rappresentante di Coinbase a Cointelegraph.
Il portavoce ha inoltre menzionato come Coinbase abbia finora delistato un totale di otto token per conformarsi alla MiCA.

Tether finalizza strategia europea per USDt

Oltre ai rischi potenzialmente derivanti dai cambiamenti dell'ecosistema provocati dalla MiCA, Tether ribadisce che la MiCA comporta implicazioni negative per le stablecoin autorizzate nell'UE.
“Come abbiamo costantemente espresso, alcuni aspetti della MiCA rendono più complesso il funzionamento delle stablecoin con licenza UE e potenzialmente introducono nuovi rischi”, sostiene Tether.
Il rappresentante di Tether ha altresì sottolineato le differenze nei casi d'uso delle stablecoin tra l'Europa ed i mercati emergenti, dove USDT è estremamente popolare. “Il mercato delle stablecoin in USD è quasi trascurabile in Europa”, precisa il portavoce.
Allo stesso tempo, Tether continua a lodare le autorità di regolamentazione dell'UE per i loro sforzi nell'istituire un quadro strutturato, in quanto svolge un ruolo chiave nel promuovere la crescita del settore, rileva il portavoce, aggiungendo:

“Mentre Tether finalizza la sua strategia europea per USDt, rimane impegnata a garantire la conformità con le normative in evoluzione, introducendo al contempo tecnologie rivoluzionarie come Hadron ed investimenti in progetti trasformativi come Quantor, progettati per essere conformi alla MiCA.”

I commenti di Tether emergono poco dopo che l'Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati ha spinto i provider europei di servizi di crypto asset (CASP) ad iniziare a limitare le stablecoin non conformi alla MiCA entro fine gennaio.
Pur consentendo la quotazione di questi token in modalità di vendita fino al 31 marzo, l'autorità di regolamentazione ha invitato i CASP a vietare completamente le stablecoin non conformi entro la fine del primo trimestre del 2025.

Traduzione a cura di Walter Rizzo