FTX, exchange di criptovalute, ha perso un potenziale finanziatore mentre lotta per colmare un buco multimiliardario nel suo bilancio.

Il 10 novembre Paolo Ardoino, chief technology officer dell'emittente di stablecoin Tether, ha confermato che la società non ha "alcun piano per investire o prestare denaro a FTX/Alameda"

Tether non ha in programma di investire o prestare denaro a FTX/Alameda. Fine della storia.

— Paolo Ardoino (@paoloardoino) November 10, 2022

I commenti di Ardoino sono arrivati a seguito di un rapporto pubblicato il 10 novembre da Reuters, secondo il quale FTX avrebbe un deficit di 9,4 miliardi di dollari e il CEO, Sam Bankman-Fried, avrebbe contattato diverse società in cerca di liquidità per tenere a galla l'exchange.

Secondo il rapporto, Tether, l'exchange di criptovalute OKX e la società di venture capital Sequoia Capital sono alcune delle società a cui Bankman-Fried si è rivolto per ottenere fondi, chiedendo a ciascuna di esse uno o più miliardi di dollari.

La risposta del CTO di Tether sembra in linea con l'opinione espressa in un post pubblicato il 9 novembre, in cui si informava la comunità che l'azienda non aveva alcuna esposizione nei riguardi di Alameda o FTX.

Il 10 novembre, inoltre, l'emittente di stablecoin avrebbe congelato 46.360.701 Tether (USDT) di proprietà di FTX nel suo portafoglio blockchain Tron per conformarsi alle disposizioni di legge.

Al momento non è chiaro se OKX o Sequoia Capital stiano pensando di sostenere l'exchange in difficoltà.

Il 9 novembre, tuttavia, Lennix Lai, direttore dei mercati finanziari di OKX, ha dichiarato a Reuters che Bankman-Fried ha chiesto all'exchange circa 4 miliardi di dollari per aiutarlo a coprire i problemi di liquidità di FTX, non confermando però se l'azienda lo avrebbe aiutato.

Nel frattempo, il 10 novembre, Sequoia ha azzerato i suoi investimenti in FTX per un valore di circa 214 milioni di dollari, considerandoli una perdita completa, e affermando che i problemi di liquidità di FTX "hanno creato un rischio di solvibilità", aggiungendo però che non avrebbe avuto un grande impatto sulla società. 

Secondo quanto riportato da Axios il 10 novembre, anche l'exchange di criptovalute Kraken sarebbe stato avvicinato da FTX, ma non è stato specificato se le due parti abbiano raggiunto un accordo.

Cointelegraph ha contattato OKX, Kraken, Sequoia Capital e FTX per un commento, ma non ha ricevuto alcuna risposta immediata.

Finora, FTX sembra essere in grado di procedere con prelievi limitati grazie ad un accordo con la blockchain di Tron che consente di scambiare i suoi asset 1:1 con portafogli esterni. Questa mossa ha fatto sì che i token basati su Tron venissero scambiati con un premio fino al 1200% sulla piattaforma, mentre gli utenti si affrettavano a trovare un'uscita dall'exchange.