Secondo un documento giudiziario ottenuto dal sito di notizie The Block, la società dietro la stablecoin Tether avrebbe dichiarato di aver investito parte delle sue riserve in Bitcoin (BTC).

Il documento, datato 16 maggio, svela che Tether ha investito "una piccola quantità" delle riserve destinate alla stablecoin USDT in Bitcoin, specificando che che "prima del 24 aprile ... Tether ha in realtà investito in altri strumenti oltre a denaro ed equivalenti al denaro, compreso Bitcoin." Inoltre, David Miller, avvocato della società gemella Bitfinex, ha affermato che Tether ha realizzato "altri investimenti, compreso l'acquisto di altri asset."

In risposta alla dichiarazione di Miller, il giudice della Corte suprema di New York Joel M. Cohen ha messo in dubbio la logica di investire una stablecoin in un asset volatile come Bitcoin:

"Tether mi sembrava una specie di 'quiete' nella tempesta del trading di criptovalute. E quindi, se Tether è supportata da Bitcoin, come fa ad essere coerente?"

Come riportato in precedenza, l'ufficio della Procura Generale di New York ha sostenuto che l'exchange di criptovalute Bitfinex abbia utilizzato i fondi di Tether per coprire un buco di bilancio da 850 milioni di dollari. Più tardi, gli avvocati della società hanno confermato che la stablecoin era coperta solo al 74% da dollari e altri asset.

Il Procuratore Letitia James ha poi richiesto alle due compagnie di consegnare dei documenti riguardanti un presunto accordo da loro stipulato.

In seguito della richiesta, il giudice della Corte Suprema di New York Joel M. Cohen ha deciso che le parti avrebbero dovuto cercare di risolvere la loro controversia e presentare una discussione "raffinata". Entrambe le società hanno negato qualsiasi illecito, criticando pesantemente le autorità di New York per il modo in cui hanno sollevato la questione.