In questo momento Bitcoin (BTC) mostra tutti i segnali di un imminente collasso: costo delle commissioni incredibilmente alto, tempo di creazione dei blocchi in aumento, congestione della mempool. Sembra che la previsione di Zach Resnick, managing partner di Unbounded Capital, si stia avverando.
10% di probabilità che si verifichi un flash crash
Quando la scorsa settimana la redazione di Cointelegraph ha discusso con Resnick, l'uomo ha dichiarato che la community sta ignorando il possibile scenario di un totale collasso del network, le cui probabilità sono molto più alte di quanto si creda.
A suo parere la possibilità che l'halving distrugga completamente la chain è soltanto del 2 o 3 percento, ma in questo momento il prezzo di Bitcoin è troppo alto in quanto gli investitori credono che tale scenario sia del tutto impossibile.
Resnick aveva anche affermato che un crollo del prezzo è molto più probabile:
"Direi che c'è almeno una probabilità del 10% che si verifichi un grosso flash crash."
Va però notato che Resnick e il suo team sono grandi sostenitori di Bitcoin SV (BSV) e credono che Craig Wright sia il vero Satoshi Nakamoto. Le sue previsioni potrebbero pertanto non essere del tutto imparziali.
Resnick aveva ragione?
Quali saranno gli effetti che secondo Resnick causeranno il collasso del network di Bitcoin?
In seguito al dimezzamento dei block reward, un gran numero di miner interromperà le operazioni. Questo farà crollare l'hash rate e aumentare il tempo necessario per generare nuovi blocchi. La rete diverrà congestionata.
Di conseguenza Bitcoin diventerà meno interessante per gli investitori, in quanto nessuno vuole attendere ore o persino giorni prima che le loro transazioni vengano confermate. Così il prezzo di Bitcoin diminuirà e altri miner abbandoneranno il network: il processo si ripeterà fino alla morte della blockchain di BTC.
Costo delle commissioni di BTC e tempo necessario per la creazione di nuovi blocchi. Fonte: Glassnode.
In effetti, nel periodo immediatamente successivo all'halving l'hash rate di Bitcoin è diminuito del 30%. Questo ha allungato i tempi necessari per la verifica dei blocchi e di conseguenza ridotto il numero di scambi elaborati quotidianamente.
È quindi aumentato il numero di transazioni in attesa di essere processate, congestionando la mempool. Inoltre, il costo delle commissioni di Bitcoin si basa sul principio di domanda e offerta: l'offerta si è ridotta, facendo impennare i prezzi delle tariffe.
Numero di transazioni in coda nella mempool. Fonte: blockchain.com
Sebbene i dati della blockchain possano far pensare che il collasso di Bitcoin sia imminente, è improbabile che un temporaneo rallentamento del network causi la definitiva morte della criptovaluta. Eventualmente, il prezzo e la difficoltà si adegueranno e verrà trovato un nuovo equilibrio.