Il numero di wallet, network blockchain e utenti nell'industria delle criptovalute continua a crescere, e le questioni relative alla sicurezza si fanno progressivamente sempre più importanti.

Abbiamo discusso con Robert Rhodin, CEO di KeychainX, un servizio per il recupero dei crypto-wallet perduti, di una scoperta inaspettata che si è poi trasformata in una soluzione molto desiderata dagli utenti.

Parlaci di KeychainX. Quando e perché hai deciso di avviare questa azienda, e che tipo di servizi offrite?

Tutto ha avuto inizio nel 2017, quando il Ledger di un mio amico ha smesso di funzionare e mi ha chiesto di aiutarlo a recuperare 150 ETH.

Dopo aver consultato diversi forum, mi sono reso conto che non era un problema riscontrato soltanto dal mio amico, e non era nemmeno un problema che riguardava solo Ledger. Le persone non sapevano come gestire i wallet della prevendita di Ethereum (ETH), i wallet di Blockchain.com o i vecchi wallet Multibit. E problemi non riguardavano soltanto password dimenticate, ma anche bug e prodotti non più supportati.

Poco più tardi, un mio amico di Los Angeles era alla ricerca di un'idea imprenditoriale nella quale investire. Dopo aver sentito parlare di tutti questi problemi con i wallet, ha deciso di investire in un seed round: così è nata KeychainX LLC.

Il nostro obiettivo principale è recuperare le criptovalute perse dalle persone di tutto il mondo. Ma dopo esserci trasferiti dagli Stati Uniti a Zugo, in Svizzera, a novembre di quest'anno, abbiamo anche iniziato a sviluppare un crypto-wallet senza chiavi, attualmente in attesa di un brevetto.

Chi è il vostro cliente tipo?

Beh, la risposta più ovvia è il proprietario di un crypto-wallet che ha perso le proprie chiavi d'accesso.

Possiamo dividere i nostri clienti in tre categorie. Vi sono innanzitutto gli early investor, che hanno posseduto un wallet per lungo tempo e si sono improvvisamente resi conto che il valore delle loro criptovalute, acquistate per poche centinaia di dollari, era cresciuto fino a raggiungere diversi milioni.

La seconda categoria di cliente comprende coloro che hanno recentemente acquistato alcune monete ma non hanno eseguito un back-up del proprio seed. Pertanto si ritrovano fra le mani soltanto un wallet del tutto inutile in quanto criptato. Infine la terza categoria, che di recente è divenuta molto più vasta, include i parenti di un crypto-investitore deceduto, i quali non hanno idea di come fare per recuperare i fondi.

Qual è stata la più grande quantità di crypto che avete mai recuperato?

Non possiamo rivelare i dettagli, siamo vincolati dal nostro NDA. Dirò soltanto che la cifra non era inferiore alle sette cifre, e che i wallet criptati da noi attualmente in gestione hanno un valore complessivo di quasi 2 miliardi di dollari. Ritengo che attualmente nel mondo vi siano oltre 100 miliardi di dollari in crypto perdute.

Quali sono solitamente i passi da seguire per sbloccare un wallet?

Bisogna innanzitutto seguire diversi passaggi per assicurarsi che il cliente sia l'effettivo proprietario del wallet. Dopodiché firmiamo un NDA assieme al cliente, rendendo chiari fin da subito i termini del recupero. Successivamente conduciamo un'intervista: poniamo varie domanda alla ricerca di informazioni che potrebbero aiutarci a recuperare la password. Infine riserviamo un certo numero di server, in base alla tipologia del wallet e al valore dei fondi contenuti al suo interno.

Wallet differenti richiedono infatti configurazioni hardware altrettanto differenti, come cluster di GPU o CPU. Senza contare il fatto che ogni giorno vengono introdotte sul mercato nuove blockchain e tipologie di crittografia, che ci costringono ad apportare costantemente modifiche e migliorie ai nostri algoritmi.

Con che tipi di wallet lavorate al momento?

Lavoriamo con ogni genere di wallet, ma principalmente indirizzi Bitcoin (BTC), Dogecoin (DOGE) ed Ethereum (ETH). Nell'ultimo anno un numero crescente di utenti ci ha contattato per recuperare Solana (SOL) e Cardano (ADA), in quanto la popolarità di entrambe le blockchain è significativamente cresciuta.

Supportiamo anche wallet hardware come Ledger o Trezor, aiutiamo le persone a recuperare la passphrase o parte del seed. Siamo in grado di recuperare fino a quattro parole mancanti da un seed di 12 o 24 parole. Abbiamo anche eseguito diversi ripristini da dischi rigidi non più funzionanti, telefoni rotti o computer bloccati.

È molto comune che le persone non riescano più ad accedere ai loro dispositivi perché il sistema di riconoscimento facciale smette di funzionare, oppure cambiano telefono senza prima eseguire il back-up dei dati del wallet.

In cosa la vostra azienda differisce dalla concorrenza?

Non credo esista ancora un vero e proprio competitor capace di compiere il nostro stesso lavoro, per lo meno non con il medesimo supporto in termini finanziari e potenza di calcolo. Siamo registrati in un mercato regolamentato, garantiamo il rispetto di un NDA redatto da uno studio legale specializzato in criptovalute (MME Legal, con sede a Zurigo), partecipiamo regolarmente a conferenze tenute in tutto il mondo.

Personalmente non tenterei mai di far sbloccare il mio wallet da un servizio anonimo, da un piccolo negozietto o da un singolo individuo la cui attività non è nemmeno registrata. Ritengo sia importantissimo sapere con chi si sta facendo business, chi si occuperà delle tue chiavi private nel caso in cui i fondi bloccati venissero effettivamente recuperati.

Com'è organizzata la vostra squadra?

Il nostro team è diviso in diverse categorie a seconda del loro compito. Abbiamo team dedicati al marketing e ai clienti, che si occupano di rispondere alle mail e viaggiare a varie conferenze come Token 2049, AIBC Summit, Blockchain Week Rome o, più di recente, la Blockchain Conference ad Amburgo, in Germania.

Abbiamo anche un team di programmatori specializzati in vari algoritmi o sistemi GPU, come la tecnologia CUDA di NVIDIA, o in metodi legati alle CPU necessari per accedere a determinati wallet, come Ethereum v3 o BIP38.

Qual è stato il vostro più grande successo ad oggi?

Dal punto di vista del numero di wallet, il nostro risultato più entusiasmante è stato quando ne abbiamo aperti dieci in un solo giorno. Nell'ultimo anno abbiamo salvato i fondi di oltre 200 wallet, alcuni dei quali risalenti al 2012: è un'esperienza davvero emozionante.

Ma sono certo che il nostro più grande successo debba ancora arrivare: stiamo lavorando ad alcuni wallet davvero enormi, la cui apertura è prevista per il prossimo anno.

Cosa riserva il futuro per KeychainX?

Abbiamo due roadmap, nonché una lista sempre più ampia di blockchain e wallet supportati.

Stiamo innanzitutto sviluppando dei dispositivi ASIC personalizzati, che permetteranno di incrementare notevolmente la velocità di cracking dei wallet. In secondo luogo stiamo sviluppando un crypto-wallet senza chiavi private, in attesa di brevetto dal 2019. Avrà un sistema di recupero sociale, un modo per localizzarlo geograficamente, nonché varie altre funzioni come il timelock delle transazioni e la verifica della proprietà degli NFT.

Scopri di più su KeychainX

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