Come recentemente riportato, il social media cinese TikTok avrebbe smentito l'acquisto della memecoin ufficiale del presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
Giovedì, l'account ufficiale TikTok Policy ha pubblicato su X una smentita delle affermazioni secondo cui i proprietari starebbero acquistando la memecoin ufficiale di Trump (TRUMP), rispondendo alle accuse del rappresentante del Partito Democratico della California Brad Sherman.
Difatti, Sherman aveva affermatodi essere a conoscenza di ”notizie secondo cui i proprietari cinesi di TikTok avrebbero annunciato l'acquisto di ‘Trump Coin’ per 300 milioni di dollari”.
“Onorevole, affermare che i proprietari di TikTok stiano acquistando ‘Trump Coin’ è palesemente falso e irresponsabile e non riflette nemmeno accuratamente una lettera da lei firmata il mese scorso”, replica TikTok Policy in risposta alle accuse.
Collegamento ad azienda connessa a TikTok crea confusione
Le dichiarazioni di Sherman seguono la notizia secondo cui Trump avrebbe firmato un nuovo ordine esecutivo per rinviare il divieto di vendita di TikTok.
L'ultimo rinvio rappresenta il terzo posticipo, concedendo a TikTok altri 90 giorni per trovare un acquirente o essere bandito dagli Stati Uniti, secondo quanto riportato dai media online.
Sherman ha ribadito che le leggi statunitensi consentono una sola proroga, sostenendo che la mancata applicazione del divieto contro TikTok da parte di Trump sia illegale.
Le accuse di Sherman sembrano riferirsi alle segnalazioni relative all'annuncio da parte di GD Culture Group, società collegata a TikTok, di piani per l'acquisto di 300 milioni di dollari di memecoin di Trump e Bitcoin (BTC) a maggio.
Pur non avendo legami formali noti con TikTok o la sua società madre, ByteDance, GD Culture, quotata al Nasdaq, produce contenuti potenziati dall'intelligenza artificiale su TikTok come una delle sue attività principali.
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“Trump crea le ‘Trump Coin’ senza alcun costo, il che significa che si tratta semplicemente di una tangente da 300 milioni di dollari che finisce direttamente nelle sue tasche”, avrebbe affermato Sherman.
La community si ribella contro Sherman
Alcuni opinionisti online hanno espresso scetticismo nei confronti della smentita di TikTok, mentre molti altri hanno confutato le accuse di Sherman, definendole inattendibili.
Altri hanno anche espresso dubbi sulla possibilità di creare una criptovaluta a costo zero.
“Nessuno vuole che TikTok venga bandito, tranne la lobby israeliana, ovvero i vostri burattinai. Perché non fate un sondaggio tra i vostri elettori per chiedere loro se vogliono che TikTok venga bandito?”, ha affermato un altro opinionista.
Oltre a criticare Trump per la sua politica su TikTok, Sherman è noto da tempo per le sue posizioni anti-crypto, invocando un divieto totale delle criptovalute già nel 2019.
La posizione ostile di Sherman nei confronti delle crypto è incentrata principalmente sul potenziale delle criptovalute di sostituire il dollaro statunitense.
L'amministrazione Trump ha adottato un approccio opposto, impegnandosi a promuovere stablecoin ancorate al dollaro statunitense come parte della strategia per rafforzare la sovranità della valuta nazionale.
Traduzione a cura di Walter Rizzo