Il prezzo di Bitcoin (BTC) crollerebbe se Donald Trump, l'attuale Presidente degli Stati Uniti, decidesse di vietare l'utilizzo della criptovaluta. È tuttavia improbabile che questo accada, ha spiegato l'economista Alex Krueger, in quanto la legge gli impedirebbe di intraprendere un'azione simile.

Trump dovrebbe infatti convincere il Congresso della necessità di bandire Bitcoin. I legislatori potrebbero inoltre rifiutare le sue richieste, anche se queste venissero presentate attraverso un decreto esecutivo o simili misure d'emergenza. Le probabilità di un vero e proprio divieto sono pertanto estremamente basse.

Ciononostante, ha continuato Krueger, Trump potrebbe ostacolare Bitcoin in altri modi. Ad esempio prendendo di mira i punti d'accesso e d'uscita degli investitori, sia al dettaglio che istituzionali. Questo renderebbe la criptovaluta un asset isolato, molto meno liquido:

"Trump potrebbe attaccare i punti d'accesso del denaro fiat, semplicemente vietando alle banche di offrire i propri servizi agli exchange di criptovalute. Oppure richiedendo alle banche di non servire gli exchange a meno che non vengano soddisfatte determinate condizioni, rendendo il business di fatto impossibile."

La scorsa settimana, Trump ha espresso pubblicamente la propria avversione nei confronti delle criptovalute. Nonostante la comunità abbia in un primo momento reagito positivamente alla notizia, spiegando che dichiarazioni di questo tipo dimostrano come le grandi potenze mondiali stiano cominciando a temere l'avanzata di Bitcoin, nel week-end i mercati delle monete digitali hanno registrato una notevole contrazione.