Come è noto, il prossimo 5 novembre gli americani si recheranno alle urne per designare il loro prossimo presidente. Si prevede che le imminenti elezioni costituiranno una corsa serrata, in un contesto di crescente polarizzazione tra gli elettori e di scarsa affluenza alle urne. 
Con l'avvicinarsi del giorno delle elezioni, i candidati presidenziali competono per la fiducia del pubblico ed offrono promesse a favore di un futuro migliore.
In questo contesto sono state recentemente coinvolte anche le criptovalute.
L'ex presidente Donald Trump sembra aver compiuto un cambio di rotta in tal senso, adottando una posizione più conciliante e promettendo un avvenire "positivo e solido" per l'industria delle criptovalute negli Stati Uniti.
Ma ha davvero a cuore tale strumento, o sta solo tentanto di sfruttare le crypto al fine di assicurarsi altri voti in vista delle elezioni?

Cambia l'opinione di Trump sulle crypto

Durante la sua presidenza, Trump è stato generalmente critico nei confronti delle criptovalute. Egli ha ribadito molte delle solite accuse mosse dai politici, ovvero che le crypto sono "basate sul nulla" e che vengono utilizzate per spaccio di stupefacenti e altre attività illecite.

Fonte: Donald Trump

Con l'avvicinarsi delle elezioni del 2024, Trump sembra voler rivedere la sua visione
L'8 maggio, durante un evento riservato ai detentori dei suoi token non fungibili (NFT) nel suo resort di Mar-a-Lago in Florida, Trump ha sorpreso la crypto community accusando il presidente Joseph Biden e l'attuale capo della Securities and Exchange Commission, Gary Gensler, di congiurare contro le criptovalute, presentando invece la sua candidatura come l'alternativa per gli elettori pro-crypto.

La crypto community critica la politica di Biden

La recente intenzione di Trump di impegnarsi a favore delle criptovalute fa seguito alla minaccia dell'amministrazione Biden di porre il veto alla legge H.J.Res. 109 della SEC sulle criptovalute, la quale consentirebbe alle istituzioni finanziarie regolamentate dagli Stati Uniti di custodire criptovalute.
Importanti sostenitori delle crypto si sono schierati a favore della legge, tra cui il cofondatore di Ethereum e fondatore di Cardano Charles Hoskinson, che ha accusato la presidenza di Biden di danneggiare "l'industria in ogni modo possibile".

In un recente post, Hoskinson ha ricordato che l'amministrazione Trump ha "per lo più ignorato" l'industria crypto, mentre "l'amministrazione Biden si è impegnata in uno sforzo coordinato per distruggerla". 

"Un voto per Biden è un voto contro l'industria americana delle criptovalute".

Ryan Selkis, fondatore e CEO della società di analisi blockchain Messari, ha affermato che se Biden verrà rieletto, l'industria delle crypto dovrà affrontare una serie di normative ostili.

Fonte: Ryan Selkis

Trump ha recepito l'insoddisfazione della crypto community nei confronti di Biden, sostenendo che "l'industria crypto si sta spostando fuori dagli Stati Uniti a causa dell'ostilità". Per frenare la migrazione delle aziende dagli Stati Uniti, "dobbiamo permettere loro di restare qui", sostiene Trump.

A Trump interessano davvero le crypto?

Sebbene alcuni membri della crypto community abbiano già espresso sostegno a Trump, altri si dimostrano più cinici riguardo alle motivazioni dell'ex presidente.
Mónica Taher, ex direttore per l'innovazione tecnologica e commerciale del governo di El Salvador, ha dichiarato a Cointelegraph che le crypto "vengono strumentalizzate da alcuni politici opportunisti per elevare il proprio status e presentarsi come innovatori".
Taher ritiene che l'ex presidente rispecchi un chiaro esempio di tale opportunismo, in quanto "inizialmente era contrario alle criptovalute, ma ora, a causa dei suoi problemi finanziari, accetta persino donazioni in tal modo", come Trump stesso ha confermato in occasione dell'evento dedicato ai detentori dei suoi NFT.
La campagna elettorale di Trump ha subito un'emorragia di denaro dovuta ai costi di difesa dell'ex presidente contro 91 capi d'accusa in due tribunali statali e in due distretti federali. Le crypto potrebbero offrire alla campagna, a corto di fondi, una possibilità di ricevere nuovi finanziamenti.
Andrew M. Bailey, coautore di "Resistance Money" e collaboratore del Bitcoin Policy Institute, ha dichiarato a Cointelegraph di ritenere che "Trump abbia raccolto" la reattività generata dall'approccio aggressivo della senatrice Elizabeth Warren e dell'amministrazione Biden nei confronti del settore crypto.
Bailey ha aggiunto che la nuova posizione di Trump a favore delle criptovalute "rientra nello schema familiare di esprimere un giudizio positivo sulle crypto, promettere di promuovere l'innovazione e poi voltare pagina". Tuttavia, ritiene che "sebbene il suo ultimo tentativo di conquistare il voto della community crypto sia piuttosto approssimativo, potrebbe rivelarsi efficace, a prescindere da quanto sia ipocrita o superficiale".
Taher, che vanta una significativa esperienza di lavoro a stretto contatto con i politici, consiglia di fidarsi solo di coloro che istruiscono realmente i loro elettori su questo nuovo sistema monetario, poiché "l'obiettivo principale dovrebbe essere l'inclusione finanziaria piuttosto che una mera manovra di marketing".

I voti dei detentori di crypto potrebbero essere cruciali in alcuni Stati

A prescindere dalle motivazioni dell'ex presidente, Trump potrebbe presto ritrovarsi di fronte a un nuovo blocco di elettori.
Il 14 marzo, Paradigm ha pubblicato un sondaggio dal quale è emerso che il 19% degli elettori statunitensi regolarmente registrati ha acquistato crypto, concludendo che "un quinto del Paese non rappresenta un sottogruppo di nicchia".
Il sondaggio di Paradigm rivela inoltre che i possessori di crypto sono disposti a cambiare partito. Secondo il sondaggio, il 48% degli intervistati sostiene Trump nel 2024, ma solo il 39% ha votato per lui nel 2020.
Ciò potrebbe rivelarsi fondamentale per ribaltare la situazione nei cosiddetti "swing states", dove l'esito delle elezioni è tutt'altro che scontato.
A causa della loro natura competitiva, gli swing states ricevono un'attenzione significativa e risorse per le campagne elettorali da parte di entrambi i partiti durante le elezioni. Come scrive Paradigm:

"Questi dati complessivamente dimostrano che i detentori di criptovalute sono essi stessi un gruppo demografico in grado di influenzare il voto, un segmento che potrebbe essere decisivo se le elezioni dovessero risultare un'altra corsa sul filo del rasoio".

Il 7 maggio il Digital Currency Group (DCG) ha pubblicato un sondaggio in collaborazione con The Harris Poll intitolato "Crypto Attitudes in the Swing States". Il sondaggio ha raccolto dati da Michigan, Nevada, Ohio, Montana, Pennsylvania e Arizona.
Lo studio ha riscontrato un desiderio attivo di votare, con il 93% degli elettori che ha dichiarato di voler votare alle prossime elezioni. Questo dato è particolarmente importante per un Paese tradizionalmente noto per i suoi bassi tassi di affluenza alle urne. Inoltre, il 74% degli elettori si considera politicamente coinvolto.
Questi elettori sono quasi equamente divisi politicamente, con il 43% che propende per i repubblicani e il 45% per i democratici.

Propensione ai partiti tra gli elettori intervistati. Fonte: Harris Poll

Ma quella delle crypto è ben lontana dall'essere l'unica questione al voto questo novembre. La posizione di un candidato alla presidenza in materia di crypto sarà fondamentale per la sua vittoria?
Secondo il sondaggio DGC, il 26% degli intervistati ha dichiarato di prestare attenzione alla posizione di un candidato sulla crittografia e il 21% ha ammesso che il tema delle crypto sarà una questione importante da considerare durante le prossime elezioni.
La posizione generale degli intervistati nei confronti delle crypto potrebbe essere attribuita ad una sensazione di eccessiva regolamentazione: Il 55% teme che i politici soffochino l'innovazione con una regolamentazione eccessiva. Il venture capitalist Tim Draper ha dichiarato a Cointelegraph:

"L'America era nota per la libertà e ora è nota per la regolamentazione incoerente, ingiusta e abusiva".

L'83% degli intervistati desidera che i legislatori comprendano le crypto prima di regolamentarle.

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Draper ha ribadito tale preoccupazione, criticando la mancanza di conoscenza da parte dei regolatori e assicurando che secondo lui "la maggior parte delle persone che tentano di regolamentare le crypto non possiede nemmeno un wallet".
Alle elezioni di novembre mancano ancora quasi sei mesi, per cui c'è tutto il tempo affinché le posizioni dei candidati cambino o i problemi legali di Trump si sviluppino ulteriormente.
Se Trump volesse costituire un decisivo blocco elettorale di detentori di crypto, dovrebbe convincere gli elettori di essere un vero sostenitore, ad esempio offrendo piani concreti.
Diversamente, potrebbe trasformarsi nell'ennesima promessa vuota di un politico.

Traduzione a cura di Walter Rizzo